Dall’Adusbef prima class action contro le banche

da Milano

Parte la prima class action italiana, lanciata dall’Adusbef contro il mondo bancario. L’associazione dei consumatori ha deciso di sfidare le banche sull’anatocismo, ovvero la capitalizzazione degli interessi per renderla produttiva di altri interessi, un calcolo che provoca la crescita esponenziale del debito. Un terreno già particolarmente scivoloso per gli istituti di credito dopo il caso sollevato nel 2004 dalla sentenza della Corte di Cassazione che ha dichiarato la pratica illegittima, in quanto contrasta con il codice civile che all’articolo 1283 tutela il debitore dall’applicazione di tassi usurai. La norma vieta l’anatocismo, ma in realtà è stata interpretata diversamente dalle banche che, a partire dal 1952, hanno previsto nei contratti bancari la capitalizzazione degli interessi a favore della banca ogni tre mesi (a marzo, a giugno, a settembre e a dicembre) e quelli a favore del cliente solo annualmente. Sul proprio sito internet l’Adusbef ha messo a disposizione dei consumatori il modulo da compilare per aderire all’azione collettiva - introdotta con la Finanziaria 2008 - e ottenere un risarcimento per quella che l’associazione definisce «la più odiosa usura legalizzata».

L’obiettivo è quello di depositare la causa in tribunale il primo luglio. Per aderire all’azione collettiva l’Adusbef consiglia di scaricare il fac-simile del modello e inviarne una copia tramite raccomandata alla propria banca e all’associazione.

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