E questa volta, tutto sommato, è andata anche bene. Verrebbe quasi da dire che se gli incidenti non fossero successi in pieno centro, e sotto gli occhi di centinaia di milanesi e turisti, forse sarebbero passati inosservati. Ben diversi dalla «geometrica potenza di fuoco», tanto per usare un termine assai caro allultrasinistra, dimostrata dai Centri sociali l11 marzo a Buenos Aires oppure in via Valtellina l11 novembre del 2000. Per tacere dei feroci corpo a corpo del San Paolo il 16 marzo del 2003 o anche dei più modesti tafferugli del 29 gennaio 2000 in via Corelli, finiti senza molotov e pietre o duelli a colpi di sfollagente e mazze ferrate.
Senza dubbio negli occhi dei milanesi sono ancora vive le immagini delle fiamme che hanno divorato macchine e negozi in corso Buenos Aires, quando centinaia di antagonisti hanno cercato di impedire la manifestazione di Forza nuova. In quelloccasione vennero usati persino razzi da segnalazione marina: proiettili di metallo in grado di arrivare a 200 metri daltezza. Facile intuirne leffetto se sparati ad altezza duomo. Basti pensare che uno colpì un carabiniere sbriciolandogli lo scudo in plexiglass. La polizia riuscì a bloccare 45 giovani, 27 dei quali ancora in carcere; una decina i feriti, in maggior parte poliziotti o carabinieri.
Molto cruenti anche gli scontri in via Valtellina, sempre per impedire una manifestazione di estrema destra, conditi da lanci di oggetti vari, auto bruciate e conclusi con 17 arresti, 8 denunciati e una ventina di feriti, quasi tutti tra le forze dellordine.
Più «morbido» il confronto tra polizia e manifestanti in via Corelli: migliaia di manifestanti avevano attraversato Milano per protestare contro i Centri di permanenza temporanea. In via Corelli si staccò un centinaio di militanti, tra i quali il famoso prete no-global don Vitaliano Della Scala, che si confrontarono con il cordone di agenti. Giusto per dare una prova di forza. Furono sparati parecchi lacrimogeni, senza però feriti o fermati. Lunico fuori programma fu un giovane che, nonostante il freddo, sfidò le forze dellordine spogliandosi completamente nudo.
Del tutto diversa la situazione al San Paolo dopo la morte di Davide «Dax» Cesare, ucciso in una rissa con tre simpatizzanti di destra.
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