Lewis Hamilton contro la Ferrari atto secondo: la stagione di Formula 1 appena conclusa si è giocata largamente attorno a questa sfida. Duelli combattuti spesso a carte bollate, ma anche gare appassionanti come Montecarlo, Hockenheim o Spa: riviviamo un'annata emozionante.
L'avvio Con il ricordo ancora vivo dell'incredibile epilogo del 2007, la stagione riparte dal mercato: Alonso, cliente scomodo per Hamilton, torna alla Renault, che in cambio cede Kovalainen come scudiero dell'inglese. La Ferrari conferma il team campione. Il sipario si alza a Melbourne (Australia) e la mossa del team di Woking pare azzeccata. Pole e vittoria per Lewis Hamilton mentre le rosse di Maranello arrancano: Raikkonen ottavo e Massa ritirato per problemi tecnici.
Ma la Malesia, dove vince Raikkonen, fa tornare il sorriso a Maranello. La gara di Sepang è anche il primo atto di quella che sarà una variabile importante per le sorti del campionato: le decisioni dei giudici di pista. Nelle prove le McLaren sono accusate di aver rallentato alcuni avversari e vengono penalizzate in griglia: il quinto posto finale di Hamilton è figlio anche di questa situazione.
La sorpresa Bmw Intanto Ferrari e McLaren si trovano a fare i conti con la Bmw, ormai solida e matura. E proprio in Bahrain Kubica, conquistando pole e terzo posto finale, dimostra la sua forza. Ma il weekend è appannaggio della Ferrari, doppietta con Massa e Raikkonen. Hamilton chiude 13° dopo un errore in partenza. Lo sbarco in Europa coincide con la seconda doppietta Ferrari, questa volta in Spagna (Montmelò) e a parti invertite: la superiorità della F2008, confermata anche dalla vittoria di Massa in Turchia, sembra netta.
Montecarlo e il pasticcio del Canada L'appuntamento a Montecarlo regala un Gp emozionante come tradizione. E la Ferrari scopre come la F2008 in condizioni di umido o bagnato non renda come sull'asciutto: ne approfitta Hamilton, il più bravo a uscire indenne da errori, meteo e safety car. Una prova di maturità, tuttavia vanificata in Canada dove centra in pieno Raikkonen fermo al semaforo rosso ai box, costringendo entrambi al ritiro. È il giorno della Bmw, con la prima storica vittoria di Kubica. Ma la Ferrari si rialza a Magny Cours: doppietta.
La rivincita di Hamilton La tradizionale pioggerellina della Gran Bretagna dà una mano al pilota di casa: le Ferrari soffrono e Hamilton vince. Massa è 13°, Raikkonen quarto. A metà campionato Hamilton, Massa e Raikkonen hanno 48 punti con Kubica a 46. In Germania l'inglese della McLaren si conferma: a lungo in testa, poi penalizzato dalla safety car per il pauroso incidente di Glock, si rifà infilando Massa e Piquet e trionfando nella tana Mercedes.
In Ungheria si consuma una grande delusione per Massa: leader fino a due giri dalla fine, rompe il motore e deve ritirarsi. Comincia l'incubo della biella del motore della F2008, che ferma anche Raikkonen nel Gp successivo a Valencia. Per fortuna della Ferrari c'è Massa, davanti a Hamilton e Kubica: il mondiale diventa una questione tra i tre.
Beffa e polemiche a Spa Sul circuito di Spa si rivede Raikkonen, padrone della gara fino a pochi giri dal termine quando inizia a piovere. Come al solito la F2008 inizia a pagare dazio dalla MP4-23: Hamilton supera il finlandese (che sbatterà nel finale, inaugurando il periodo di crisi) tagliando l'ultima chicane; a fine gara viene penalizzato tra le polemiche. La vittoria va a Massa, che si porta a meno due dall'inglese. Sette giorni più tardi Monza incorona Vettel che, approfittando del maltempo e degli errori dei big, diventa il più giovane pilota a vincere in Formula 1 sulla sua Toro Rosso (ex Minardi).
Il ritorno di Alonso È il momento della trasferta in Oriente: a Singapore l'errore di un meccanico Ferrari costringe Massa a fare metà pitlane col tubo della benzina attaccato alla vettura. Felipe perde molto tempo e chiude fuori dalla zona punti. Hamilton si accontenta del terzo posto, mentre torna a brillare la stella di Alonso, autore di una gara perfetta. Cosa che ripete in Giappone, siglando il bis. Ancora protagonisti i giudici: penalizzano sia Hamilton, per scorrettezze alla partenza, che Massa, per un contatto con Hamilton. A fine gara l'inglese usa parole dure, temendo un complotto ai suoi danni.
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