Prima di chiudere per la pausa estiva le Istituzioni comunitarie hanno preso due decisioni che avranno sicuramente un seguito per la partita economica ligure. La comunicazione dalla Commissione sulla politica di coesione in sostegno alla crescita e alloccupazione ha posto le priorità per il periodo 2007/2013: Rendere l'Europa più attrattiva per gli investimenti ed i lavoratori; Migliorare il sistema dei trasporti, con un occhio particolare alle autostrade del mare e allambiente; Incoraggiare linnovazione, limprenditoria e la crescita delleconomia della conoscenza; Creare più posti di lavoro di qualità, aumentando linvestimento in capitale umano. Priorità, queste, che potranno sposarsi con le esigenze e i bisogni di una Liguria che sappia perseguire una politica economica adeguata. Una politica di coesione che non abbia come unico obiettivo quello di salvare qualche posto di lavoro ma che possa garantire un futuro allimpresa ed ai lavoratori liguri. Una politica che abbia il coraggio di scegliere i settori su cui investire ed innovare. Per favorire un migliore utilizzo dei fondi europei ed aiutare lo sviluppo di zone pesantemente colpite dalla delocalizzazione, qual è la Liguria, il Parlamento europeo ha inoltre preso una chiara posizione a favore di sanzioni rivolte alle imprese che dopo aver ricevuto un aiuto comunitario decidono di delocalizzare lattività. Occorre istituire dei sistemi di monitoraggio per quantificare i costi economici e sociali di ogni delocalizzazione, affinché possano essere definite le penalità appropriate.
Al contempo, il Parlamento ha chiesto che siano adottate tutte le misure giuridiche necessarie volte a garantire che le aziende destinatarie dei finanziamenti comunitari non delocalizzino per un periodo lungo e predeterminato. Coesione e delocalizzazione, due sfide che Europa e Liguria devono vincere insieme.*vice presidente Parlamento europeo
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