Un background politico di tutto rispetto: consigliere e capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio dal 1995 al 2004; eletto al Parlamento europeo nel 2004 con 62mila voti; attualmente è assessore alla casa al Comune di Roma con Alemanno. Alfredo Antoniozzi il 7 giugno punta alla riconferma alle Europee nelle fila del Pdl. Il suo slogan? «Un ponte fra Roma e lEuropa».
Che cosa intende, Antoniozzi?
«Roma ha chiesto e ottenuto finora pochi finanziamenti dallUe. Oggi cè un nuovo sindaco, dobbiamo batterci perché il ponte sia concreto. Molte capitali sono riuscite a realizzare importanti infrastrutture grazie ai fondi Ue. Roma no».
Quali strutture, ad esempio, potrebbero essere finanziate?
«Penso alle nuove energie, ad abbattere i costi delle case popolari attraverso limpiego delle moderne tecnologie».
Roma a parte, che cosa cè al primo posto del suo programma per lEuropa?
«In questi anni mi sono battuto per norme più incisive sullimmigrazione. LItalia è il paese più aggredito dai clandestini, è la porta dellEuropa verso la costa africana. Sono problemi da affrontare con molto realismo. Ma non va dimenticato anche il tema della libera circolazione dei cittadini europei allinterno della Ue».
Si riferisce agli arrivi in massa dalla Romania e da altri Paesi comunitari dellEst Europa?
«Sì, servono controlli più forti e soprattutto garanzie più mirate in caso di permanenza prolungata in un Paese. Io sono correlatore della direttiva n. 38, che prevede che dopotre mesi di soggiorno il cittadino comunitario deve dimostrare come si mantiene economicamente».
Unaltra sua battaglia a Strasburgo?
«Quella in difesa dellidentità italiana. La nostra lingua in Europa è molto discriminata. Purtroppo cè in Europa il tentativo di marginalizzare il nostro idioma. In Europa la fanno da padroni Francia, Gran Bretagna, Germania.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.