Dall’Irlanda le note folk di Paul Brady

Icona del folk irlandese - anche se ha spaziato dal rock and roll al rhythm and blues - Paul Brady si presenta stasera al teatro Dal Verme - per la bella rassegna tardopomeridiana (18.30 più aperitivo) «Music Club. Acoustic 2009». Chitarrista e cantante, all’occorrenza pianista, prolifico autore, Brady è nato e cresciuto in Irlanda del Nord coltivandone il folklore e le tradizioni. Da ragazzo, suonando, alternava le melodie celtiche e angloirlandesi alle canzoni di Chuck Berry e degli Shadows. La sua fama è comunque legata ai suoni acustici, alle sue prime uscite con The Johnstons, alla sua lunghissima carriera solista e alla militanza nei Planxty, da cui sono usciti altri giganti come Christy Moore e Andy Irvine.
Brady può essere definito un bardo moderno, un artista che tiene vivo il passato attualizzandolo continuamente nel presente. DOpo l’esperienza coi Planxty e i duetti con Irvine, il suo primo lavoro solista, Welcome Here Kind Stranger, è del 1978.

Echi medioevali, antiche ballate, genuinità e purezza trasformano il disco nell’«album folk dell’anno». Da allora la sua carriera, anche se lontana dai riflettori, è sempre stata sinonimo di qualità e le sue canzoni originali sono state rilette dagli artisti più diversi, passando da Bob Dylan a Tina Turner.

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