Il Castello Sforzesco espone la parte più raffinata dellOriente. Una raccolta di oggetti cinesi e giapponesi, dislocati in due sale del Museo delle arti decorative e degli strumenti musicali, introduce in un mondo elegante, evoluto e sofisticato, dove le tecniche della guerra si fondono con la sfera religiosa, con la musica e con le pratiche quotidiane. Lallestimento di Orientalia si inserisce nel progetto di presentazione a rotazione delle serie non europee delle Civiche Raccolte dArte Applicata, in attesa della sistemazione definitiva (tra circa due anni, i lavori inizieranno in autunno) presso il nuovo museo dedicato alle culture altre, che sorgerà nelledificio ex-industriale dellAnsaldo, nellarea tra via Tortona, via Borgognone e via Sthendal.
Lanticamera del percorso espositivo parte dal primo piano del Cortile della Rocchetta, con una ricca collezione di strumenti musicali della Cina; prosegue poi al secondo piano, dove è conservata una portantina giapponese del Seicento, oltre a esempi di ceramica cinese e giapponese, confrontati con lanaloga produzione europea.
La mostra si articola in cinque sezioni, a cominciare dalla guerra, con lesposizione di armi da parata, segno più tangibile della potenza economica e del prestigio politico dei signori feudali e della classe dei militari bushi, durante lintero periodo Edo (1615-1867), per continuare con il tema del culto e con testimonianze della religione più antica del Giappone, lo shintoismo, cui è legata la celebrazione del sovrano e la valorizzazione delle sue capacità guerriere (è infatti una divinità che dona allimperatore la spada), e del buddismo, importato in Giappone dalla Cina.
Segue poi la parte dedicata alle cerimonie, praticate soprattutto dalla colta borghesia cittadina, quali likebana, arte di disposizione dei fiori nei templi, la preparazione del tè, la scrittura e la tradizione di bruciare le essenze preziose. Usanze che hanno suggerito agli artisti la costruzione di una serie di suppellettili pregevoli, molto spesso in lacca, divenuti corredo della classe più ricca, che abitava città sempre più fiorenti.
E la vita borghese è anche al centro della sezione successiva, dove si illustra, attraverso una serie di oggetti significativi e numerosi accessori di abbigliamento, lo stile dellepoca doro del Giappone imperiale, ovvero quella parte del periodo Edo più proficuo sotto il profilo della vitalità artistica, che trovò espressione dei gusti e delle mode nel teatro kabuki e joruri e nella produzione di stampe del «mondo fluttuante», ukyio-e.
Lesposizione si conclude con esemplari di produzione artistica giapponese esportati in Occidente. Questi materiali giunsero in Europa durante le cosiddette Esposizioni Universali, grazie soprattutto al contributo di tanti lombardi, che poi donarono gli oggetti alle raccolte del Castello, tra i quali Carlo Giussani, Achille Turati e Ferdinando Meazza.
Orientalia La mostra resterà aperta fino al 25 novembre, dal martedì alla domenica, con orari 9-13 e 14-17.30 (ultimo ingresso alle 17)