Dalle gare equestri ai fasti di Craxi

Via del Corso a Roma, ovvero una delle strade del potere politico italiano. Nella Caput mundi era il tratto urbano della via Flaminia e per secoli ospitò spettacoli agonistici di varia natura e civiltà (dalle corse dei cavalli a quelle degli ebrei, costretti a correre fra gli insulti). È un rettilineo lungo poco più di un chilometro e mezzo, che collega piazza Venezia a piazza del Popolo (due luoghi dalla grande forza evocativa, simbolo del regime fascista il primo, spazio scelto dalla sinistra per molti comizi il secondo), costeggia Palazzo Chigi e sfiora Montecitorio. Ma soprattutto, su via del Corso si affacciavano le sedi di due forze politiche che durante la cosiddetta Prima repubblica hanno contato molto, il Partito socialista e il Partito liberale. Negli anni Ottanta, durante la leadership craxiana sul Psi, via del Corso assurse a luogo simbolo di un potere alternativo a quelli che avevano sede in piazza del Gesù e in via delle Botteghe Oscure, ovvero la Dc e il Pci.

E a pochi passi da via del Corso si trovano «case politiche» che hanno segnato la storia della cosiddetta Seconda repubblica come la sede di Forza Italia, in via dell’Umiltà, e quella dell’Ulivo, in piazza Santi Apostoli.

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