Economia

Dall'Ue l'agguato per il 2018: "Serve Imu sulla prima casa"

La Commissione promuove la manovrina di Padoan, ma avverte: "L'anno prossimo serve uno sforzo sostanzioso". E chiede la reitroduzione dell'Imu per i redditi alti. Lo stop di Padoan

Dall'Ue l'agguato per il 2018: "Serve Imu sulla prima casa"

Come previsto e anticipato da Antonio Signorini sul Giornale in edicola oggi, l'Europa ha promosso l'Italia e la "manovrina" di Gentiloni e Padoan. A patto che nel 2018 stringa di nuovo i lacci dell'austerity.

Nelle sue raccomadazioni, infatti, la Commissione europea ha confermato che in Italia "sono state adottate le ulteriori misure di bilancio richieste per il 2017, e che pertanto in questa fase non sono ritenuti necessari interventi supplementari per garantire la conformità con il criterio del debito". Evitata quindi la temuta procedura di infrazione delle regole del patto di stabilità.

Nonostante questo, la Commissione identifica le principali criticità dell'Italia: il debito sopra il 130% del Pil, che sottrae risorse alla crescita, l'inefficienza della burocrazia e dalla pubblica amministrazione e la corruzione, ostacoli per l'attività economica, l'elevato livello di crediti inesigibili nei bilanci bancari, che diminuiscono la capacità di finanziare l'economia, la povertà e la scarsa partecipazione femminile al mondo del lavoro. E rimanda il governo all'autunno, quando "rivaluterà il rispetto dell'Italia del criterio del debito, sulla base dei dati notificati per il 2016 e delle previsioni economiche di autunno della Commissione, che includeranno le nuove informazioni sull'attuazione delle misure di bilancio nel 2017 e i piani per il bilancio 2018", dal momento che il Paese deve "perseguire la propria politica di bilancio in linea con i requisiti del braccio preventivo del patto di stabilità", cosa che "si traduce in uno sforzo sostanzioso per il 2018".

E, anche se non ci sono ancora "cifre" sugli obiettivi di bilancio che l'Italia dovrebbe raggiungere per il 2018, la raccomandazione è sempre la stessa: più tasse. La Commissione Ue ha invatti chiesto all'Italia di "spostare il carico fiscale dai fattori di produzione a misure meno dannose per la crescita". Cioè "ridurre il numero e la copertura delle detrazione e delle deduzioni", la riforma dal catasto e soprattutto "reintroducendo la tassa sulla prima casa per le famiglie ad alto reddito". Una proposta che non piace al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che in conferenza stampa mette in chiaro che "cambiare idea su un'altra tassa cambiata da pochi mesi non è una buona idea".

"Pacta sunt servanda (i patti vanno rispettati, ndr), ha "minacciato" Pierre Moscovici parlando con i giornalisti, "Le elezioni non interrompono gli obblighi dell'Italia. Le regole sono le regole.

Comunque, la Commissione ha concesso flessibilità all'Italia in passato e continuerà il dialogo con il governo italiano".

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