Voleva essere assunto a tutti i costi e quando lartigiano ha spiegato al tunisino che non poteva farlo perché era irregolare, lo straniero ha dato fuori di matto. Così prima ha minacciato di bruciare lazienda, poi ha versato addosso al titolare una bottiglietta di alcol, pronto ad appiccare il fuoco se non gli avesse almeno dato un po di soldi. Che ha ottenuto. Salvo poi ritornare lindomani, costringendo l'artigiano a chiamare i carabinieri che hanno posto fine alle angherie. Adesso Anour Laalai, tunisino di 34 anni, senza permesso di soggiorno e con diversi precedenti penali alle spalle, dovrà rispondere di estorsione, violenza privata e minacce. Senza tuttavia escludere l'ipotesi del tentato omicidio, che potrebbe aggiungersi agli altri reati contestati.
Tutto ha inizio lunedì mattina poco dopo le 11, quando il magrebino si presenta presso gli uffici di una piccola impresa di Santo Stefano Ticino, a pochi chilometri da Magenta. Chiede di parlare con il titolare, un artigiano di 80 anni, al quale racconta di essere in cerca di un posto. Il piccolo imprenditore spiega al tunisino che in ditta cè poco lavoro, sottolineando anche l'impossibilità di assumere dipendenti stranieri, che non siano in regola con il permesso di soggiorno. Una puntualizzazione mal digerita dallextracomunitario, che subito reagisce in maniera violenta. Dopo aver aggredito il titolare estrae dalla tasca una bottiglia di alcol, minacciandolo di morte ma soprattutto di bruciare gli uffici. E per rendere la sua minaccia ancor più veritiera, cosparge lanziano con il liquido infiammabile, brandendo subito dopo un accendino. «Dammi i soldi» gli intima.
Lartigiano per accontentarlo ed evitare la tragedia, gli porge il portafogli che contiene però soltanto una cinquantina di euro. Prima di allontanarsi dalla ditta, lulteriore minaccia: «Tieni la bocca chiusa, altrimenti ritorno». Ripresosi dalla brutta avventura l'artigiano preferisce considerare chiuso l'incidente, evitando quindi di denunciare i fatti ai carabinieri. Ai quali però è costretto a ricorrere il giorno dopo e in tutta fretta.
Martedì infatti, verso le 15,30 Anour Laalai torna con lidea di racimolare altri quattrini, utilizzando ancora una volta lormai collaudata tecnica del terrore. Ma lartigiano, che ormai è in allerta, lo nota arrivare e fa in tempo a barricarsi allinterno del proprio ufficio protetto da vetri robusti, che il tunisino cerca in tutti i modi di infrangere per raggiungere la sua vittima.
A questo punto lanziano non può far a meno di chiamare i carabinieri, che inviano un equipaggio. I militari raggiungono lazienda appena dopo che lextracomunitario, intuito il pericolo, si è allontanato.
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