A Daniele Vicari l’alloro del pubblico per il suo «Diaz»

A Daniele Vicari l’alloro del pubblico per il suo «Diaz»

Oltre ai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, vincitori con Cesare deve morire dell’Orso d’oro, un altro italiano trionfa al festival del Cinema di Berlino. Il docufilm Diaz, Non pulire questo sangue di Daniele Vicari (nella foto), è uno dei tre film della sezione «Panorama» che ha vinto ieri il premio del pubblico. I fatti che Vicari ricostruisce a partire da documenti e materiale di repertorio e restituisce in forma di finzione, sono quelli del 13 luglio 2001, ovvero gli atti conclusivi del G8 di Genova, la scuola Diaz punto di ritrovo per giornalisti, ragazzi venuti da ovunque per manifestare contro la globalizzazione. Diaz è una coproduzione Italia-Francia-Romania ed è in uscita nelle sale il 13 aprile in 100 copie. Per l’Italia, produttore è Domenico Procacci di Fandango. Il film ha avuto una gestazione complessa e Procacci ha fatto molta fatica a realizzarlo. «Questo è un film da cui tutti vogliono stare lontani - aveva detto Procacci - sia gli investitori sia le banche.

Ma io sono andato avanti lo stesso».Il primo premio, per numero di voti, è andato a film yugoslavo Parada di Srdjan Dragojevic; il secondo premio a Diaz. Non pulire questo sangue di Daniele Vicari e, il terzo, al brasiliano Xingu di Cao Hamburger.

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