Gonfio dacqua per le piogge continue, il Tevere ha tracimato in più punti ieri tra Orte e Borghetto, una frazione di Civita Castellana, in provincia di Viterbo. I primi allarmi per le esondazioni sono arrivati allalba a Gallese Scalo quando, tra le 6.30 e le 8, il fiume si è gonfiato per larrivo dellondata di piena provocata dal maltempo. Poco dopo cè stata la tracimazione a Ponte Felice, nei pressi di Borghetto, dove lacqua ha invaso campi e aree incolte senza coinvolgere, fortunatamente, abitazioni. Sono intervenute squadre di vigili del fuoco e volontari inviati dallunità di crisi della prefettura di Viterbo, mentre londata di piena in mattinata era già al culmine e nel pomeriggio era rientrata nellalveo del Tevere.
Migliorata grazie alla tregua concessa dalla pioggia anche la condizione del Mignone e di altri torrenti del Viterbese, come anche del Marta, principale responsabile dellalluvione che due giorni fa ha colpito Tarquinia. Ieri mattina il Marta era ancora sopra i livelli di guardia, ma nel pomeriggio la situazione si è lentamente avviata alla normalità. Intanto, dopo laccanimento meteo degli ultimi giorni, ieri si è cominciato a contare i danni dellalluvione. Nel pomeriggio a Palazzo Gentili, sede della provincia della Tuscia, si è tenuta una riunione per fare il punto sulla situazione con i sindaci di Tarquinia e Montalto di Castro. I dati raccolti sono da bollettino di guerra e i danni, non ancora quantificabili, secondo il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli sono nellordine di «milioni di euro». A provocare lalluvione, dopo le pesanti piogge di martedì su Tarquinia, Montalto di Castro e Pescia Romana, come detto è stato il fiume Marta, tracimato nel primo pomeriggio di due giorni fa, trasformando lintero litorale Viterbese in un acquitrino fangoso.
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