Il danno e la beffa della scelta delle gomme

nostro inviato a Fuji

Come sintetizzare la gara del grande diluvio? «Provate a bendarvi e a correre lungo i corridoi di casa vostra». Firmato Alex Wurz, pilota, a tempo perso poeta. Come sintetizzare la stagione Ferrari? Bastano un paio di email: quella dei piloti McLaren che hanno portato alla condanna il team inglese nella stranota spy story e quella della Fia che, ieri, ha praticamente consegnato il mondiale piloti ad Hamilton. Accade tutto alle 12 e 37, quando ogni team riceve l’avviso con documento allegato che, «guai», nessuno al via, visto che si parte dietro la safety car (la prima volta rimarrà in pista una ventina di giri) osi montare gomme diverse da quelle da bagnato, pena il rientro ai box. Dalla Toro Rosso alla Toyota alla McLaren, tutte le squadre riceveranno la nota tranne la Ferrari (le arriverà alle 13.37). «Partita la corsa – confesserà Stefano Domenicali, direttore sportivo della Rossa – ci ha chiamato il direttore del Gp, Charlie Whiting, chiedendoci perché non avevamo rispettato l’ordine contenuto nel documento. Gli abbiamo chiesto “quale documento“?». È a quel punto che Luca Colajanni, responsabile della comunicazione F1, sentendo il dialogo ha compreso che il foglio di cui si parlava era quello citato dalla Rai a inizio telecronaca. «Sono andato a prenderlo e l’ho consegnato», dirà.
Nella F1 che pare sempre più circo è così successo che il prezioso foglio della Fia era stato inviato via email, stampato alle 12 e 15 e appeso alla bacheca. Per cui, ben prima della partenza, era anche visibile ai più. Nella confusione dei minuti che precedono il via, però, mentre gli altri team montavano gomme da bagnato consci del monito Fia giunto via email, la Ferrari si giocava le proprie carte – sbagliando, come ammetterrano poi – puntando sulle gomme intermedie. «Credevamo che le condizioni meteo sarebbero migliorate – dirà infatti il capo delle operazioni in pista, Luca Baldisserri –. Tanto più che pensavamo, nonostante la pioggia, si potessero usare con sicurezza visto che partivamo dietro la safety car».
Questo a riprova della buona fede ferrarista nel pasticciaccio di cui sopra. Inutile dire dello scoramento maranelliano «perché, visto quanto successo, avremmo potuto vincere» si lascerà sfuggire qualcuno. Quanto ai piloti, sguardi tristi e occhi bassi. Massa s’illuminerà solo pensando al duello dell’ultimo giro con Kubica: «Bello, mi sono divertito, è questo che la gente vuole vedere... quanto alla pioggia, meno male che nessuno qui si è fatto male, sarebbe stato meglio continuare con la safety car». Quanto a Raikkonen: «Il vero problema era capire dove si trovavano gli altri in pista. Il mondiale? Ora è più difficile, ma non mollo».
Fa dunque male pensare che, senza pasticci, la vittoria sarebbe stata alla portata. Perché Hamilton, in corso d’opera, verrà infatti speronato da Kubica, sopravvivendo all’impatto ma rallentando per qualche giro; perché Alonso si autoeliminerà sull’aquaplaning; perché le due Rosse concluderanno terza e sesta dopo essere ripartite ultime. Che occasione sprecata.
E poco serve la lettera consegnata dalla Fia a tarda sera (stavolta a mano). Si legge: «Avevamo chiesto a tutti, per ragioni di sicurezza, di montare gomme da bagnato e non intermedie. Alle 12 e 35 abbiamo inviato un’email al riguardo. Eccezion fatta per la Ferrari, è arrivata a tutte le squadre. Compreso che la Ferrari non l’ha ricevuto, il risultato è stato che solo questo team non ha montato le gomme indicate... In una riunione del dicembre scorso, tutti i team erano però d’accordo sull’invio via email e simultaneamente per non creare vantaggi. Questo sistema è stato usato per tutta la stagione.

Per evitare il ripetersi di un simile problema, rimarrà in vigore ma ad esso verrà affiancata la consegna a mano». Non a caso, ad attendere quest’ultimo documento c’era un uomo Ferrari che ha ritirato il foglio caldo di stampa. Non si sa mai...

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