Dall'1 al 4 maggio si celebra la festa dedicata a Sant'Efisio, uno dei più importanti eventi religiosi e folkloristici della Sardegna. Un pellegrinaggio popolare che si perpetua da tre secoli e mezzo per onorare il voto fatto dall'Amministrazione di Cagliari nel 1656 per ringraziare il Santo di aver liberato la città da una violenta epidemia di peste. Il Cammino, che dura 4 giorni lungo un percorso di più di 60 km, può essere diviso in due momenti: quello più spettacolare del primo maggio della sfilata a Cagliari e il pellegrinaggio vero e proprio dal 2 al 4 maggio, con l'arrivo a Nora e il rientro del Santo nella chiesetta di Stampace.
Il primo maggio, alle 12 in punto, dopo una messa solenne, il cocchio dorato trainato dai buoi inizia il percorso che lo accompagnerà sino alla chiesetta di Nora, luogo del martirio. Una folla di fedeli al suono delle launeddas accompagna il lento e cadenzato cammino che si snoda lungo le vie del centro. Dopo le traccas (carri a buoi ornati di tappeti fiori ed utensili), i cavalieri, i miliziani, i numerosissimi gruppi in costume sardo provenienti da tutta l'isola e la Guardiania, il Santo passa davanti al Municipio su un tappeto di petali di rose, sa ramadura. Le navi nel porto cominciano a suonare e l'applauso della gente rende onore al Santo. Dal Municipio, seguito da migliaia di persone il Santo lascia la città e si avvia verso Nora.
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