Il day after di Grillo: con l’uscita "razzista" ha perso tutti i suoi

Cittadinanza agli stranieri nati in Italia, la rete non perdona il no del comico. E lui si sfoga con Le Iene. Napolitano insiste: follia non concederla

Il day after di Grillo:  con l’uscita "razzista" ha perso tutti i suoi

Roma - Non bastavano i suoi grillini. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rimborottato Beppe Grillo per le sue parole sulla cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri, definita dal comico «senza senso». Napolitano, che a novembre aveva già espresso il suo favore verso una modifica della normativa, ieri ha recapitato non a caso uno sperticato elogio al presidente della Provincia di Pesaro-Urbino, che ha promesso la cittadinanza onoraria a 4mila figli di lavoratori stranieri («follia non concederla»). Sul web intanto continua a infuriare la rivolta interna al Movimento 5 Stelle contro il suo leader, del quale stasera andrà in onda su Italia 1 dalle 21.10 l’intervista della Iena Enrico Lucci, nel quale il capopopolo genovese spara a zero sulla politica tradizionale («i partiti sono morti come il comandante Schettino che guardava all’asciutto la nave e dirigeva all’asciutto»), su Mario Monti («penso che sia un’esorcista al contrario. Esorcizza le vittime invece che i carnefici») e sulle agenzie di rating («le triple A... Io li mando tre volte aff... dov’erano prima?»).
Dicevamo della rivolta sul web. Il nervo scoperto probabilmente lo tocca tal Paolo Bellini, che alle 16,28 di ieri scrive sul forum del sito www.beppegrillo.it: «I più credono che Beppe Grillo sia di sinistra. Io non lo credo: Grillo è un uomo che ragiona con la sua testa. Il problema nasce tutto da qui: la maggioranza del movimento è di sinistra e ragiona secondo certi schemi. Questo è un nodo destinato a venire al pettine». In attesa del parrucchiere molti seguaci delusi continuano a dissociarsi dalle parole di Grillo. «No Beppe, così non va... e non è nemmeno la prima volta. È perfettamente inutile che la base del Movimento si smazzi tanto per farlo crescere se poi ci fai fare simili figure. Nel programma nazionale dovremo discutere molto bene il tema immigrazione», piagnucola Luca Donazzon. «Ti serve qualche voto legaiolo?? Ti voglio ricordare che il M5S non sei tu. Ma tu ci guadagni vero? Fin quando ci sarà il tuo nome stampato sopra a farti pubblicità e la possibilità di usare solo questo sito, dire movimento 5 stelle o movimento di Grillo non farà nessuna differenza», scrive acido Davide. Grillini pentiti a stento arginati da Bruno, che avverte: «Beppe ha semplicemente ragione ed alcuni di voi, i meno attenti direi, ci cascate come polli nel giochino di distrazione di massa dei palazzi della politica fatto ad hoc per raggiungere i loro sporchi scopi».
Ma che succede nel movimento che avrebbe voluto portare aria nuova nella politica italiana e che a ogni occasione buona manifesta i più infestanti difetti della stessa, primo fra tutti il gruppettarismo della sinistra? Tra le mille voci sparse ci sono quelli che forse non ci siamo capiti («Per favore Beppe, devi dare spiegazioni più chiare riguardo questo post, c’è il rischio di fraintendimenti», scongiura Hellfire); quelli che sfidano Grillo sul terreno comico («Tu non paghi manco il rilascio di un certificato di residenza. Sei genovese», fa il battutone E. Murgia); e quelli che tutto questo bailamme in fondo è buon segno («la stampa getta fango perché ci danno al 7.3 e i loro padroni hanno paura. Avanti così!», esulta Paolo L.).

E pensare che l’unica discussione seria tra quelle proposte sul forum, ad opera di tale Sasà, non ha nemmeno un commento. Forse perché la domanda è di troppo difficile risposta: «Amici di 5 Stelle, 5 Stelle che cos’è?».

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