La Dda: via i figli alle famiglie dei capoclan

Togliere i figli alle mogli dei boss mafiosi. Secondo quanto riporta il settimanale Panorama sul suo sito online, la direzione distrettuale antimafia intende in questo modo colpire le organizzazioni criminali, specie dopo l’arresto del capo della ’ndrangheta, il «Supremo», boss dei boss calabrese, Pasquale Condello. Il tribunale per i minorenni di Reggio Calabria ha accolto la richiesta per escludere la moglie del «capo» dall’esercizio della patria potestà sulla figlia di 16 anni che vive con lei. La ragazza sarebbe stata usata dalla madre, Maria Morabito, per coprire la latitanza del padre. Il caso sarà esaminato il 29 febbraio dal tribunale del capoluogo calabrese.

«La nostra riflessione è stata questa - ha riferito a Panorama il pm Giuseppe Lombardo -: come è possibile che la decadenza della potestà venga applicata quando è accertato che un minore è vittima di maltrattamenti, mentre l’identico istituto civilistico non è mai stato applicato per i ragazzi e i bambini allevati respirando un’aria distorta, la cultura mafiosa».

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