De Benedetti: "D’Alema caso umano"

È ormai psicodramma fra l’editore di Repubblica e l’ex premier. Prima l’attacco dell’Ingegnere: "Non ha mai fatto nulla nella vita". Poi la replica: "È un Berlusconi di serie B". Ieri il terzo atto

De Benedetti: "D’Alema caso umano"

È guerra aperta ormai tra Massimo D’Alema e Carlo De Benedetti. L’escalation del duello di insulti a distanza combattuto tra dibattiti, pagine di giornali e libri, ha raggiunto ieri sera il suo apice quando l’ingegnere, a Londra per tenere una lezione presso la «London School of Economics» sul futuro dell’Europa, ha bollato l’ex presidente del Consiglio come «un problema umano». «Quando, invece di rispondere nel merito - ha proseguito, facendo riferimento agli attacchi indiretti dell’altro ieri di D’Alema nei suoi confronti - una persona si mette a parlare della luna, non me ne può fregare di meno».
Ecco dunque che a stretto giro la stoccata del presidente del Copasir, che lunedì aveva parlato pubblicamente dei «Berluschini di serie B» facendo un esplicito riferimento all’editore di Repubblica, è stata vendicata. Con tanto di sovrappiù, visto che così la sfida tra i due pesi massimi del centrosinistra italiano ieri ha raggiunto la platea internazionale. A onor del vero, il primo affondo di questo duello a distanza, del quale presumibilmente vedremo nel futuro prossimo gli ulteriori round, era stato iniziato proprio da De Benedetti, che nel libro Guzzanti vs De Benedetti aveva attaccato l’ex presidente del Consiglio Pds: «D’Alema non ha fatto nulla, lui e Bersani stanno uccidendo il Pd».
Vedremo come andrà a finire, fatto sta che la violenza e il risentimento spesi per continuare l’alterco con D’Alema sono stati solo la punta dell’iceberg dello show debenedettiano di ieri a Londra. Spettacolo che, in pieno rispetto della dialettica del «partito Repubblica», non poteva non prevedere un forte attacco al premier: «Berlusconi? È la peggiore soluzione per il nostro Paese». «Il nostro premier - ha sottolineato De Benedetti - è alla meglio un furbo, e lo dico per essere gentile con lui. Ma non credo che politicamente durerà ancora a lungo». «Il problema - ha detto ancora - è che nel nostro Paese non abbiamo un’opposizione. E il nostro giornale è considerato dalla sinistra un competitor della sinistra, che non capisce che i nostri lettori sono i loro elettori. E questa è una dimostrazione di debolezza».
Forse pensando di non aver sufficientemente «sputtanato» l’Italia sul palcoscenico londinese, De Benedetti ha poi parlato, a modo suo, della questione meridionale: «Se facciamo qualcosa di serio per l’evasione fiscale ci sono regioni dell’Italia del sud che vanno al collasso. Me lo ha detto un ministro del Tesoro italiano». «L’Italia - ha concluso - non è un Paese unico, ma due. Nel Nord c’è un’area competitiva con la Baviera.

Il Sud è completamente diverso. E non è una questione di razzismo: io sono ebreo e non posso essere razzista per una questione fisiologica. Ma per essere competitive alcune aree hanno bisogno di essere al di fuori della legalità».

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