da Roma
Guido Rossi, già senatore della sinistra indipendente eletto nelle liste del fu Pci, è un personaggio chiave nelle vicende bancarie (e non solo) degli ultimi anni. Brillante avvocato daffari con studio a Milano, Rossi è considerato un guru della sinistra convertita al capitalismo finanziario, autore della raffinata casa editrice Adelphi (Il conflitto epidemico), il «mastino del diritto societario» è un passaggio obbligato per chi vuole capire cosa si muove nel crocevia strettissimo della finanza, della giustizia e della politica. Fu lui in tempi non sospetti a definire il governo DAlema «una merchant bank dove non si parla neppure inglese», ma i rapporti tra il presidente dei Ds e lavvocato si sono rasserenati. Dicono che a far da paciere sia stato Carlo De Benedetti, leditore di Repubblica che a sinistra ha sempre giocato il ruolo del king maker. E scrivono (Il Riformista) che proprio Rossi e DAlema si siano incontrati a Milano per siglare la tregua. La pax sulle scalate è stata firmata nella casa ambrosiana dellavvocato che ha appena ricevuto lincarico degli spagnoli del Banco Bilbao Vizcaia (Bbva) di risolvere la partita Bnl in loro favore.
La data dellincontro sarebbe quella del 9 gennaio, al termine di una giornata che DAlema aveva passato a incrociare il fioretto con Giulio Tremonti prima a Roma negli studi di Porta a Porta, poi a Milano durante la presentazione del libro di Giovanni Floris, il conduttore di Ballarò. Rinfoderata la sciabola, il presidente dei Ds si sarebbe trasferito in casa Rossi. Il verdetto di Bankitalia sullOpa Unipol-Bnl sarebbe arrivato il giorno dopo, ma i commensali sapevano benissimo che da Via Nazionale sarebbe piovuto un secco no alloperazione varata da Gianni Consorte. Il dado era già tratto e - come fa notare il Riformista - «verosimilmente Rossi era già stato contattato dal Bbva per il nuovo incarico».
Un incontro tra «vincitore» (Rossi) e «vinto» (DAlema) che secondo alcuni osservatori prelude a un «cessate il fuoco» tra lala diessina che sosteneva la scalata Unipol e i poteri forti che avevano alzato i cavalli di frisia e scatenato le bocche di fuoco dei giornali contro il Botteghino. Una lettura che però sembra affrettata, perché in Via Solferino continuano «a tenere i Ds con la testa sottacqua» e prima che scoppi davvero la pax devono essere regolati i conti con il mondo delle coop e non solo. Dove alla voce «non solo» bisognava leggere laltro ieri leditoriale di Franco Locatelli sul Sole 24Ore per individuare gli obiettivi: «Era ora che sul capitalismo cooperativo si aprisse un confronto a tutto campo. (...
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