De Chirico tra il Caos e il Cosmo

TEMA Quello della Natura è un soggetto ricorrente nella carriera pur variegata dell’artista

Il Palazzo delle Esposizioni apre le grandi sale del piano terra per ospitare uno degli artisti più importanti del panorama italiano, Giorgio de Chirico. Sebbene nato in Grecia, a causa del lavoro del padre, de Chirico è un italiano a tutti gli effetti e la sua italianità la si ritrova perfetta e limpida nei lavori. Una vita vissuta nell’agiatezza di una famiglia borghese, che gli permette di studiare e di avvicinarsi all’arte della pittura. Conosce le grandi sculture del passato, i capolavori pittorici dell’Ottocento, fagocita tutto quello che c’è da vedere, soprattutto durante un lungo soggiorno a Parigi, per poi fare qualcosa di totalmente nuovo. Già i suoi primi lavori vivono di una nuova linfa, ma è con la nascita della Metafisica (nel 1910 con L’enigma di un pomeriggio d’autunno), movimento tra i più importanti del Ventesimo secolo, che arriva a scardinare i più tradizionali clichè della pittura tradizionale, per dare vita a rappresentazione stranianti, dove la realtà sembra solo apparenza.
Il Palexpo più che realizzare una retrospettiva del grande artista, gli dedica una mostra ancor più interessante perché incentrata su un tema importante dell’opera del grande maestro, e cioè la Natura. Natura che ovviamente in questo caso perde la sua accezione per essere estrinsecata in tutte le sue possibili declinazioni, viste attraverso le opere di de Chirico.
La mostra è divisa in sette sale, per agevolare anche l’osservatore a comprendere con maggiore chiarezza le differenti maniere di intendere questo tema. Ma ovviamente nell’intenzione del curatore, Achille Bonito Oliva, e del comitato scientifico, c’è anche l’intenzione di arrivare ad una comprensione più ampia del lavoro di questo artista, che ha visto il naturale come elemento fondamentale sin dai suoi esordi simbolisti per accompagnarlo fino agli ultimi approdi oltre la metafisica.
Centoventi opere, provenienti dai più importanti musei del mondo (Moma, Tate, Museè d’art Moderne de Paris) ma soprattutto capolavori provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, che da anni lavora egregiamente alla conservazione del patrimonio di questo maestro dell’arte italiana.
Le sezioni della mostra sono state concepite proprio in relazione con la categoria fisica e soprattutto filosofica del naturale. È in queste due branche delle scienze infatti che prende vita tutta la sua poetica, dagli sguardi più melanconici dei primi lavori, fino ai dipinti delle famose piazze d’Italia rappresentate come avulse, lontane da ogni evento, estranee ad ogni sentimento, dove l’uomo sembra avere perso una sua possibile collocazione, sospeso in una dimensione onirica. Il concetto di Natura sarà presente nelle sue opere per tutta la sua vita, sia quando viene rinnegata nelle geometrie plastiche dei manichini che quando appare silente. Natura che non si concede mai, ovviamente, soluzioni naturalistiche, facili e superficiali, ma che invece ricorda sempre il suo primigenio significato, di Caos, di Cosmos.
Nelle diverse sezioni troviamo alcuni tra i più importanti capolavori, per esempio in «Natura del Mito» troviamo Ulisse, Oreste ed Elettra, nella «Natura dell’Ombra» si possono ammirare la splendida Piazza d’Italia del 1938, I Piaceri del poeta, nella sezione «Natura da Camera» Alberi nella stanza e Mobili nella Valle, ancora nella sezione «Anti-Natura» Gli Archeologi, e il Figliuol Prodigo. Opere di indiscusso successo, finalmente visibili in una grande mostra a Roma.

Per comprendere meglio l’opera di questo grande artista, non sarebbe male una visita alla sua Fondazione, che si trova a Roma, e che nel 1998, a vent’anni dalla sua scomparsa, ha aperto l’abitazione romana del pittore, in Piazza di Spagna, nel seicentesco Palazzotto dei Borgognoni, come casa Museo, dove visse dal 1947 fino alla sua morte.

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