De La Hoya, dal ring alle calze a rete

Emile Griffith lo ha ammesso tanti anni dopo, anche se tutti sapevano: pugile gay che nei guantoni metteva la mascolinità. Griffith è stato uno splendido boxeur e Nino Benvenuti lo sa bene. Oscar De La Hoya è stato un altro splendido campione, sei volte campione del mondo, ma incline all’esibizionismo spinto. E chissà cosa avrà detto quando ha visto circolare nei siti specializzati in gossip le foto che invece rendono meno credibile le sua mascolinità sulla quale potrebbe (dovrebbe) garantire Millie Corretjer, popstar portoricana nonché moglie sua. Oscar «Goden boy» è stato ripreso mentre festeggiava in una stanza d’albergo, forse alcolicamente alterato, e in compagnia di due ragazze.
Nulla di male per le ragazze, se non fosse che il nostro abbia preso a mostrare la sua versione al femminile, come una drag queen o, perché no?, un travestito dilettante: lingerie molto sexy, modello a rete con ampio decolletè, parrucca, tacchi a spillo e guantoni rossi. Quest’ultimo particolare lascia pensare che non tutto sia stato così naturale e nemmeno che le foto siano sfuggite al controllo in modo così accidentale. Naturalmente l’avvocato di De La Hoya si è affrettato a smentire. «Foto false, forse un fotomontaggio, la testa è piccola, il corpo non sembra il suo». Situazione anomala, garantisce il clan del pugile di origine messicana, che ha sempre avuto nel gancio sinistro, uno dei suoi splendori mascolini. «Oscar non conosce le due donne e garantisce che le foto sono fasulle, procederemo per vie legali».
Tutto credibile fino a prova contraria. Quindi anche le ragazze che si sono affrettate ad allungare qualche particolare della serata. «Lo abbiamo ripreso nelle stanze del Ritz Carlton di Philadelphia il 17 maggio durante uno dei tanti party, anche promiscui, ai quali De La Hoya è solito partecipare. E altri dettagli riveleremo nella trasmissione Tv Entertainment Tonight», hanno concluso. Insomma le due sono ben informate sui vizietti (party promiscui) di DLH e l’interessato per un po’ di pubblicità non si è mai negato a nulla. Soprattutto se ben remunerata.

Intendiamoci, De La Hoya è un nababbo (il patrimonio è stimato in circa 500 milioni di dollari), ma, oltre che per i pugni, ha uno spiccato senso per gli affari. Se questa storia sia da passare al tribunale o all’incasso, lo dirà il tempo.

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