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De Magistris: "La sciatteria ha causato i morti in Abruzzo"

L'accusa dell'ex pm candidato con Di Pietro alle Europee: "È stata la sciatteria e non il terremoto che ha provocato i morti in Abruzzo"

De Magistris: "La sciatteria ha causato i morti in Abruzzo"

Milano - Dopo l'esordio "politico" nell'arena televisiva di Santoro per l'ex pm De Magistris è venuto il momento di tirare la rete. L'obiettivo non nascosto: raccogliere voti alle Europee. Non importa se c'è il rischio di essere tacciati di sciacallaggio mediatico. L'ultimo "acquisto" di Di Pietro va avanti a testa bassa e, forte del fatto che in questi giorni non si parla d'altro, scende di nuovo in campo - dopo Annozero - tornando a parlare di terremoto. Lo fa dando la colpa dei morti non alle scosse sismiche ma alla "sciatteria", il diffuso malcostume, tipicamente italiano, in base al quale le regole ci sono ma non vengono rispettate. In parte è vero, per carità, ma è un po' come sparare sulla Croce rossa: troppo facile. I politici dovrebbero saper andare oltre, fornendo analisi e possibili soluzioni ai problemi della gente. Troppo facile limitarsi ad aizzare il malcontento popolare.

Sempre lo stesso tasto: noi i migliori Il ragionamento di De Magistris non dovrebbe diventare materia di  scontro politico. Un Paese dove i controlli funzionino e gli edifici, compatibilmente con le leggi della fisica, resistano nonostante i terremoti, è materia rubricabile nella categoria del buon senso. Tutti, a rigor di logica, dovrebbero concordare. Si può pensare di conquistare voti spacciando per perle delle ovvietà? Sarebbe come pretendere di far passare una tesi in base alla quale "gli altri" (brutti, sporchi e cattivi) sono a favore delle catapecchie, edifici di carton-gesso che si reggono in piedi solo con la colla. Veri e propri castelli di sabbia pronti a sfaldarsi dopo la prima onda. Troppo facile. La cosa peggiore, però, De Magistris la fa parlando di "luci e ombre sui soccorsi".

La sciatteria ha causato i morti È stata la sciatteria e non il terremoto che ha provocato i morti in Abruzzo. L’accusa viene lanciata dal neo candidato alle Europee per l’Italia dei valori, l’ex pm Luigi De Magistris nel corso di una intervista di Klaus Davi andata in onda su You Tube. "Nel caso dell Abruzzo - afferma De Magistris - abbiamo edifici antichi costruiti molti anni fa che andavano messi in sicurezza. Come è possibile che la prefettura e l’ospedale siano inagibili? La polemica sui soccorsi la trovo sterile. Vorrei invece capire perché quegli edifici siano crollati. E soprattutto vorrei fare in modo che per il futuro questa non diventi una occasione per i soliti noti di arricchirsi su queste tragedie come avvenuto nel passato". Per l’ex pm, in altre parole, "c’è stata una sciatteria che è costata la vita a centinaia di persone".

Luci e ombre sui soccorsi Per quanto riguarda la macchina dei soccorsi, secondo De Magistris, "ci sono molte luci e qualche ombra". "Le luci - afferma - appartanengono al popolo italiano che ha dato straordinaria prova di solidarietà. Mi riferisco alla totale dedizione delle forze impegnate per i soccorsi: i vigili del fioco, a chi lavora nella protezione civile ai carabinieri, agli infermieri ai medici, alle forze di polizia". Ma tutto questo non deve "diventare un alibi per chi ha precise responsabilità in questa catastrofe. Non dimentichiamo che ancora una volta un terremoto che in Giappone e in California non provocherebbe nemmeno un ferito in Italia ha provocato 300 morti. Le responsabilità vanno accertate". 

Expo? Rischio 'ndrangheta L'ex pm di Catanzaro condivide l'allarme lanciato dalla direzione distrettuale antimafia di Milano in base al quale la 'ndrangheta possa infiltrarsi nel business del maxi evento lombardo: "Ho letto il rapporto della Dda sulle potenziali infiltrazioni mafiose nell’ Expo. Non c’è dubbio che la criminalità organizzata perfezioni le proprie tecniche di investimenti immobiliare. Mentre lo Stato e le istituzioni fanno un po' il passo del gambero: da un lato con interventi a volte buoni , messi in atto in una direzione del contrasto della criminalità organizzata. In altri casi però non favorisce la lotta alla mafia promulgando leggi e decreti che certamente non favoriscono l’attività repressiva della magistratura e delle forze dell'ordine.

Se non si inverte qui la rotta e all’interno dello stato andiamo tutti nella stessa direzione la ndrangheta mafia e camorra penetreranno sempre piu all interno delle istituzioni e contamineranno l’evento Expo".

 

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