I milanesi scelgono il rito civile anziché quello religioso per motivi pratici: la notizia sconcerta la Curia. «La scelta non merita di essere presa in considerazione». È la risposta a caldo di Monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare di Milano e abate di Sant'Ambrogio. «Le pratiche sono uguali - ragiona ad alta voce De Scalzi - e poi il fatto che la Chiesa richieda una preparazione per una scelta così importante per la vita di una persona è fondamentale. Mi preoccupa molto la superficialità di questa motivazione, anche perché a fare le spese di un matrimonio affrettato sono, eventualmente, i figli, che soffrono enormemente delle separazioni dei genitori». Le parole del vescovo ausiliare si fanno sempre più amare: «Insomma, basta essere capaci di intendere e di volere per potersi sposare... - rilancia -. Penso che anche il comune dovrebbe esigere una preparazione, il matrimonio è una cosa seria».
Ribalta la questione don Silvano Caccia, responsabile dellUfficio Famiglia della Diocesi: «Il fatto che i giovani scelgano di sposarsi è un dato molto importante. Sono stati celebrati quasi 4mila matrimoni lo scorso anno tra civili e religiosi: il matrimonio, è un patto decisivo non solo a livello individuale, ma è un riconoscimento nei confronti della società civile e della Chiesa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.