Alberto Toscano
da Parigi
«Cè unignobile campagna di calunnie e di menzogne», dice il primo ministro Dominique de Villepin intervenendo allAssemblea nazionale nella speranza di uscire dalla sua imbarazzante situazione: gran parte dei francesi pensa che abbia tentato di usare i servizi segreti per screditare un suo autorevole compagno di partito, colpevole solo di fargli ombra nellopinione pubblica e di essere un candidato migliore di lui in vista delle presidenziali francesi, in calendario per la primavera del 2007. Vittima designata di questo complotto sarebbe stato lattuale presidente dellUmp (Union pour un Mouvement populaire, il partito di governo), Nicolas Sarkozy. Quandera ministro dellInterno, nel 2004, De Villepin avrebbe tentato di usare gli 007 a danno di «Sarko», allora titolare dellEconomia, montando uno scandalo inesistente.
Ironia della sorte, oggi il ministro dellInterno è proprio Sarkozy, che è malvisto dal presidente della Repubblica, Jacques Chirac, protettore di De Villepin. Nella principale formazione del centrodestra francese si sta dunque giocando una partita decisiva in vista delle presidenziali.
Prendendo ieri la parola di fronte ai deputati, De Villepin ha smentito con forza il suo coinvolgimento nel cosiddetto «scandalo Clearstream», dal nome di una banca lussemburghese presso cui alcuni politici francesi avrebbero avuto conti segreti. In realtà certe rivelazioni anonime (forse orchestrate da un collaboratore di Villepin) si sono rivelate una montatura. Ma qui entra in gioco il generale dei servizi segreti Philippe Rondot, che in questi ultimi giorni ha fornito versioni contraddittorie su un suo colloquio del 2004 con Villepin. Prima ha fatto credere che questultimo volesse usare lo scandalo per mettere in difficoltà Sarkozy, ma poi ha smentito. Di qui i dubbi sul primo ministro, che fatalmente gettano unombra anche su Chirac. Il sogno di Chirac, che andrà in pensione nel maggio 2007 alletà di 76 anni, è quello di lasciare le chiavi dellEliseo al fidato Villepin, che non mancherebbe di sostenerlo in caso di imbarazzanti inchieste da parte di qualche magistrato ficcanaso.
Il problema è che ormai Villepin sta affondando. Dopo la vicenda della legge sui contratti di lavoro per i giovani, ritirata da Chirac di fronte alla rivolta della piazza (dopo che Villepin aveva scommesso sul suo mantenimento), i francesi stanno perdendo la fiducia nel loro primo ministro, il cui tasso di popolarità è sceso al 20 per cento.
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