da Milano
Fiat ritrova linvestment grade dopo 4 anni: ieri lagenzia Fitch ha infatti elevato il rating del credito a lungo termine da BB a BBB-. Il rating del credito a breve è stato alzato a F3 da B, mentre loutlook rimane stabile. Era dal marzo 2003 che Fitch aveva ridotto il debito Fiat a livello di «junk» (spazzatura): quello di ieri è un segnale importante che la svolta industriale del Lingotto è stata apprezzata anche dal mercato finanziario.
Investment grade significa infatti che tutta una serie di finanziarie e, soprattutto, fondi di investimento e fondi pensione, che per statuto non possono investire in titoli «junk», ora potranno fare shopping. Senza contare l«effetto immagine» positivo che ha una decisione simile. Fiat ha appena lanciato un bond da un miliardo di euro, scadenza 2017, con un totale di richieste superiore allofferta: è il classico caso in cui la «commerciabilità» dei bond non potrà che esserne avvantaggiata. Oltre a Fitch, però, ci sono altre due importanti agenzie, Standard & Poors e Moodys, che non hanno ancora rialzato il rating.
«La decisione di Fitch di alzare di due gradini il rating di Fiat e di riportarlo al livello di investment grade è per noi motivo di grande soddisfazione perché premia la velocità con la quale è stato realizzato il profondo cambiamento del gruppo» ha commentato lad Sergio Marchionne. E in effetti i dati, riportati dallo stesso comunicato Fitch, sono impressionanti: a fine 2004 la Fiat aveva 12 miliardi di debito finanziario netto, scesi a 5 miliardi a fine 2005 e a 3,3 miliardi al 31 dicembre dello scorso anno. Lagenzia Bloomberg riferisce il giudizio di un analista parigino secondo il quale «una delle cose più impressionanti negli anni più recenti è stata la gestione: sono stati molto chiari in termini di strategia e sono stati in grado di ridurre il debito e lanciare nuovi modelli ben oltre le aspettative».
Loutlook rimane comunque stabile: Fitch ritiene che la Fiat riuscirà a raggiungere la maggior parte dei suoi obiettivi in termini di utile e di margine operativo nel 2007 e nel 2008. E anche il piano industriale dellauto che prevede una raffica di nuovi modelli entro il 2007 secondo lagenzia dovrebbe continuare a sostenere la crescita del Lingotto nel prossimo biennio.
Ma, avverte Fitch, «Fiat dovrà dimostrare ulteriori miglioramenti sostenibili nel tempo per giustificare nuovi miglioramenti del rating». La sfida è nel medio termine, in particolare per quanto riguarda le previsioni per il 2009 e il 2010, che Fitch giudica «un po ambiziose alla luce del difficile mercato dellauto, dellincessante pressione sui prezzi e della competizione senza tregua».
Ieri, in una Piazza Affari sostanzialmente senza grandi spunti, il titolo del Lingotto ha chiuso con un guadagno dell1,75%, spinto dalla decisione di Fitch e dallattesa per il lancio della nuova 500, previsto per linizio di luglio.
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