Un buco da 18 milioni di euro, ben oltre i quattro stimati lo scorso autunno, quando scoppiò il caso sulla presunta cattiva gestione degli amministratori. Ieri la giunta comunale ha preso atto del debito accumulato dalla società Zincar, di cui il Comune il 5 dicembre ha chiesto la liquidazione in qualità di socio di maggioranza.
È la quantificazione del buco fornita dal direttore generale di Palazzo Marino Giuseppe Sala, e sarà allordine del giorno dellassemblea dei soci convocata martedì prossimo alle 11 nello studio del professor Angelo Provasoli, nominato dal Comune come liquidatore. A lui spetterà decidere in che modo dovrà essere estinto il debito e se lesposizione dovrà essere coperta dalle casse comunali. Alla società partecipano anche A2A con il 27% del capitale, Unione del commercio con il 12 e Comelmar con il 10.
La Zincar si occupava di progetti di energia alternativa. Sei mesi fa due dei tre membri del cda avevano denunciato consulenze gonfiate, pagamenti doppi per uno stesso incarico e molte altre incongruenze nei bilanci. Da qui la decisione del sindaco di uscire dalla società e metterla in liquidazione. Ora però si tratterebbe di coprire 18 milioni di lavori non ancora completati, e le imprese battono cassa. Tra i casi più eclatanti cè quello del Centro permanente della sicurezza urbana che dovrebbe sorgere in via Drago.
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