Leggi il settimanale

Debutta occhio di falco, moviola sull’erba

Arriva anche a Londra il megaschermo che a richiesta dei tennisti verifica se una palla è dentro o fuori

In un mondo in cui gli svizzeri vincono nella vela e giganti cinesi fanno gola al basket americano, ormai ci sta tutto. Pure che gli inglesi aprano la porta alla tecnologia in un tempio della tradizione (apparente) come Wimbledon. E allora benvenuto a Hawk-Eye, «occhio di falco», uno schermo di 16 metri quadrati installato sul centrale e sul campo numero 1: grazie a otto telecamere, chiarirà se una palla è caduta dentro o fuori. Ogni giocatore potrà chiedere il suo intervento tre volte a set (che rimarranno a disposizione se il giocatore stesso avrà avuto ragione), più una nel tie-break. Sugli altri campi resterà attivo il «ciclope», la scatola fischiante che vigila sulla linea di servizio. Già utilizzato nei tornei dello Slam a New York e Melbourne, l’«occhio di falco» non piace a Federer («un alibi in più per gli arbitri»). Pazienza: Wimbledon cambia e cambierà. Il centrale quest’anno sarà esposto al sole (e soprattutto alla pioggia), dal 2008 avrà un tetto trasparente fisso e dal 2009 uno mobile, in grado di chiudersi in 10’. Magari si giocherà in notturna. E la tv ringrazia.

Il lifting costerà 300 milioni di euro: fra le novità, le tribune del centrale passeranno da 13.800 a 15.000 posti, con poltrone più ampie. «La gente ingrassa», sibila Tim Phillips, presidente del circolo londinese. L’humour inglese, quello, non cambia.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica