«Non considero le agenzie di rating come il Vangelo» e «non so che criteri abbiano scelto, ma di certo il declassamento degli enti locali risente del giudizio complessivo sul Paese». L’assessore al Bilancio Bruno Tabacci rimbalza le critiche. Non è il Vangelo, ma ieri l’agenzia Standard & Poor ha abbassato il rating, in pratica il voto sull’affidabilità di un ente a cui guardano gli istituti di credito prima di concedere un prestito, a undici tra Comuni, Province e Regioni di tutta Italia. Tra questi ci sono Torino, Bologna, Genova, la provincia di Roma e di Mantova, l’Emilia Romagna, Sicilia, Liguria, Marche, Umbria. E il Comune di Milano, che è stato declassato da A+ a A. Tutte amministrazioni governate dla centrosinistra, anche se persino il Pdl evita di infierire, «c’è la crisi generale del Paese, aspettiamo a dare giudizi definitivi, ma certo se Giuliano Pisapia invece di mettere e mani nelle tasche dei milanesi introducendo Irpef e aumentando il prezzo del biglietto facesse una politica seria di vendita delle società ai privati troveremmo le risorse utili». Sulle conseguenze del giudizio di S&P sulle casse comunali, Tabacci per il momento non prevede effetti automatici ed istantanei perchè sulle opere in corso, ad esempio le nuove linee della metropolitana, «potrebbe esserci un effetto negativo di rialzo dei mutui immediato solo se i contratti di mutuo in essere con le banche fossero legati al rating dell’ente e non mi pare questo il caso». Effetti negativi, ammette, «potrebbero esserci solo nel caso di accensione di nuovi prestiti». Ieri il Comune ha approvato una manovra da 54 milioni di tagli, il riequilibrio di bilancio 2011 che deve essere votato in aula entro fine mese. Ma i conti sostiene l’assessore «sono ancora appesi alla vendita di Serravalle, si deve realizzare l’entrata straordinaria». Dunque, dopo la gara andata deserta il 5 settembre ha approvato il lancio del secondo bando in qualche settimana. Una svendita: Dexia aveva stimato la prima con una forbice trai 170 e 200 milioni di euro, la seconda valutazione degli analisti ha calcolato equo per il 17,8% delle azioni tra i 144,7 e 184,6 milioni. E la giunta ha scelto il valore più basso, asta a partire da 144 milioni. Ha attaccato la Provincia, «noi in questo mesi le abbiamo tentate tutte per valorizzare le quote ma non c’è stato verso, dalla modifica dello Statuto per far entrare il socio privato nel cda (in realtà la settima sedia è già assegnata al socio con più quote, ma è a discrezione di Palazzo Isimbardi, ndr), alla newco, allo scambio di azioni Sea-Serravalle. Ma se vuole ridisegnare le grandi opere, anche la Provincia dovrà scendere dal cavallo d’oro». A far salire sul cavallo Serravalle la Provincia con 228 milioni di euro- ribattono il presidente Guido Podestà e quello dell’aula Bruno Dapei- è stato un altro prima di me». Filippo Penati prima di lui, l’inchiesta in corso chiarirà le manovre sulla società. «Ora per Tabacci è diventato un pony da svendere alla metà del prezzo». Ma ad anticipare il no ad un eventuale modifica dello statuto è stato il capogruppo Pd («si mettano d’accordo») e «siamo convinti che Pisapia riprenderà con noi la collaborazione che altri con toni diversi vogliono mettere a rischio». A quel prezzo, avverte il consigliere Pdl Giulio Gallera, che è presidente della Commissione di conrollo sulle partecipate e a un invito a discutere della società Tabacci ha già risposto picche diverse volte: «Se l’acquirente sarà il Fondo F2i di Vito Gamberale con cui Tabacci ha un tavolo aperto nonostante le gare, chiederemo alla Procura perchè faccia chiarezza su quella che ha tutta l’aria di una svendita concordata». Duro anche il capogruppo Pdl Carlo Masseroli: «- «Tabacci disarciona la Provincia per far salirea cavallo Gamberale». Tutte le proposte fatte da Tabacci alla Provincia, sostiene, «sono evidentemente finte, per porre le basi a tirare con sè F2i, con cui statrattando da qualche mese. Alla faccia dei poteri forti da cui Pisapia vuole tenersi lontano».
Ieri sera vertice di maggioranza per iniziare a discutere del bilancio 2012 che dovrà tagliare 450 milioni, il 20% della disponibilità.Con la mini-manovra di ieri, previsti tra l’altro 3,2 milioni da incassi da Ecopass e dagli oneri di urbanizzazione. Tagli da 6,9 ai vigili e 11 milioni alle scuole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.