Il decreto antiviolenza approvato alla Camera

Roma. Più severità nell'applicare il divieto di accesso negli stadi per i responsabili di incidenti durante le manifestazioni sportive o le trasferte; pene più dure per lancio di oggetti ed invasione di campo; equiparazione degli steward ai poliziotti; sanzioni nei confronti dei bagarini. Sono queste le principali disposizioni contenute nel maxi-emendamento al decreto legge contro la violenza negli stadi, sul quale il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera con 310 sì (voti contrari 226), decreto che ha già prodotto effetti, come rivela il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano: «Gli incontri con feriti erano 36 l'anno scorso mentre ora sono 20, i feriti tra le forze di polizia erano 96 e adesso sono 68, quelli tra i tifosi erano 50 mentre sono diminuiti a 18».

Accesso negli stadi - Il divieto potrà essere applicato anche a manifestazioni sportive all'estero.

Steward poliziotti - Equiparazione degli addetti alla sicurezza negli stadi agli incaricati di un pubblico servizio. Le violenze nei loro confronti diventano reato contro pubblico ufficiale.

Sanzioni per i bagarini - Andranno da 2.500 a 15.000 euro; prevista anche la possibilità di applicare il provvedimento di divieto di accedere negli stadi.

Lancio oggetti e petardi - Giro di vite per chi lancia oggetti e petardi in campo o invade, quando questi episodi causano il ritardo dell'inizio della gara, la sospensione, l'interruzione o la cancellazione.

Nel primo caso la pena, attualmente fissata nella reclusione da sei mesi a tre anni, può essere aumentata fino alla metà; nel secondo caso si passa dall'attuale arresto fino a sei mesi, alla possibilità della reclusione da un mese a tre anni e sei mesi.

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