da Milano
Il decreto Bersani sullabolizione dei costi di ricarica si fa sentire sui conti Vodafone. La controllata italiana del gigante inglese ha dovuto infatti svalutare lazienda per 5,1 miliardi di euro, in pratica il peso del decreto sui conti per i prossimi 10 anni. Nonostante la svalutazione, però, le cose vanno bene. Vodafone Italia ha infatti superato i 27 milioni di clienti con un balzo del 13,8% rispetto al 2006.
Positive le attivazioni nette superiori a 3 milioni e 300mila unità. In particolare i clienti abbonati sono cresciuti del 16,9% e i ricavi da servizi sono stati pari a 7,8 miliardi, in aumento del 3,6%. «E tutto nonostante la perdita causata nellultimo mese dellanno fiscale dalleliminazione dei contributi per la ricarica delle carte prepagate», ha spiegato la società. Ma il ministero dello Sviluppo economico replica in una nota: «La riduzione del valore dellazienda non dipende dal decreto Bersani».
A livello di gruppo ieri a Londra, dopo la diffusione dei risultati e del piano industriale, il titolo Vodafone è cresciuto di oltre il 5 per cento. Vodafone ha diffuso stime per il 2007 che prevedono ancora perdite, ma ha convinto il mercato per la strategia annunciata che prevede una crescita di fatturato nei mercati emergenti e laumento del dividendo. La società ha annunciato perdite nette per 7,9 miliardi dopo un rosso record da 32,1 miliardi nel 2006 per la svalutazione di asset e delle licenze Umts acquisite nel 2000 nel pieno della bolla Internet. Sul fronte dei numeri il gruppo britannico, primo operatore mondiale di telefonia mobile fuori dalla Cina, ha registrato un margine operativo lordo in crescita a 17,4 miliardi di euro su ricavi per 45,7 miliardi.
Mentre lutile per azione è balzato dell11,4% a 11,26 pence.
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