Deficit al 3,9% e crescita +1,1% Ma non cala il peso del fisco

Crescita del Pil all’1,1%, in calo rispetto alle stime di settembre. Deficit pubblico al 3,9% quest’anno con cali progressivi negli anni seguenti fino a un sostanziale pareggio di bilancio nel 2014, e debito in crescita. Disoccupazione ferma all’8,4%, con un lieve calo all’8,3% l’anno prossimo. I numeri del Documento di Economia e Finanza approvato ieri dal governo confermano una fase di uscita lenta dalla crisi, ma anche la scelta del rigore legata agli obiettivi europei.
Lavoro. Giulio Tremonti ha scelto di allineare le proprie previsioni di crescita economica a quelle delle maggiori organizzazioni economiche internazionali: dunque crescita del Pil limitata all’1,1% quest’anno, ma con prospettive di miglioramento all’1,3% nel 2012 e all’1,5% nel 2013. Restano al palo i consumi interni, con un piccolo aumento dell’1,1% della spesa delle famiglie. La disoccupazione 2011 dovrebbe calare all’8,4%, e ridursi ancora negli anni successivi: 8,3% nel 2013, 8,1% nel 2014.
Deficit. A fine 2011, il deficit pubblico dovrebbe attestarsi al 3,9%, con cali successivi al 2,7% nel 2012, all’1,5% nel 2013, fino a un sostanziale pareggio di bilancio nel 2014. Rivisto invece al rialzo il debito pubblico, che a fine anno toccherà quota 120%, per scendere marginalmente al 119,4% nel 2012 e al 116,9% nel 2013.
Prezzi.

La pressione fiscale complessiva è prevista nel 42,5% del Pil alla fine di quest’anno, e aumenterà al 42,7% nel 2012. Passerà al 42,6% nel 2013, per ritornare al 42,5% nel 2014. Nessun calo è dunque in vista. L’inflazione 2011 è prevista al 2,3%; ma il tasso d’inflazione programmato resta immobile all’1,5 per cento.

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