«Deficit in eccesso da tagliare» Bce chiede prudenza ai governi

RISANAMENTO Atene vara un piano per ridurre il disavanzo «Lo esamineremo con cura», promette il banchiere centrale

Niente tagli alle tasse, visto che lo spazio di manovra in campo fiscale ancora non c’è. Jean-Claude Trichet invia ai governi di Eurolandia un messaggio di prudenza: l’economia dell’area euro prosegue nella sua strada di crescita, che però è in parte alimentata da «fattori temporanei». Per l’anno appena incominciato la Banca centrale europea si aspetta un tasso di crescita del Pil «moderato» e comunque «diseguale» fra un Paese e l’altro, con prospettive ancora incerte e una disoccupazione che «salirà un po’». In questa situazione, nella prima riunione del 2010, il Consiglio della Bce ha lasciato i tassi invariati al minimo storico dell’1%. La decisione, spiega Trichet, è stata unanime, nella considerazione del fatto che i tassi restano appropriati sia con la dinamica dei prezzi che con l’attività economica dell’Eurozona.
Nella prima conferenza stampa dell’anno, il presidente della Bce ha usato toni molto cauti. È vero che, alla fine del 2009, la ripresa ha proseguito il suo cammino; ed è anche vero che le aspettative d’inflazione sono saldamente ancorate con gli obiettivi della Bce, e che i rischi restano bilanciati. Ma Trichet prevede anche che la disoccupazione «aumenterà ancora un po’ con conseguenze negative sui consumi», e non si può escludere qualche caduta del Pil nei prossimi mesi. E dunque, in questo quadro tutt’altro che definito, i governi europei dovrebbero rinunciare a tagliare le tasse, rinviando l’alleggerimento fiscale «al momento in cui ci sarà lo spazio di manovra che adesso non c’è». Alla luce delle parole del banchiere centrale francese, anche la prudenza mostrata dal governo italiano sulla questione fiscale diventa più comprensibile. Trichet chiede ai governi europei di concentrarsi nella riduzione dei deficit eccessivi, «con un forte accento sulle riforme della spesa».
Non c’è solo un messaggio ai governi, da parte del presidente della Bce, ma anche un messaggio ai mercati ancora allarmati per il «caso Grecia». In particolare, Trichet definisce «un’ipotesi assurda, che non commento nemmeno», la prospettiva dell’uscita del Paese dalla moneta europea. Proprio ieri, il governo di Atene ha varato un piano di stabilità che viene inviato oggi a Bruxelles. La road map del risanamento prevede la riduzione del deficit dal 12,7% del 2009 all’8,7% quest’anno, e così via fino a giungere nel 2012 sotto la soglia del 3%. L’obiettivo sarà raggiunto, spiega il ministro delle Finanze greco Papacostantinou, con la riduzione della spesa, il congelamento parziale dei salari, il blocco delle assunzioni, e attraverso una riforma fiscale.
«Esamineremo con cura tutte le misure presentate dalla Grecia», assicura Trichet. «Sono sicuro che il governo di Atene prenderà decisioni coraggiose, nel proprio interesse», dice, aggiungendo che comunque nessun Paese dell’area euro può aspettarsi dalla Bce un «trattamento di favore», ad esempio sulle garanzie dei collaterali. Tuttavia Trichet invita a non sovrastimare il peso del pil greco sul prodotto dell’intesa eurozona (2-3% circa). Le parole del presidente della banca centrale, insieme con la presentazione del piano di risanamento, hanno fatto segnare un rialzo significativo dei listini alla Borsa di Atene, anche se il cambio dell’euro sul dollaro viene ancora penalizzato dai timori sulla crisi greca. Si allarga anche lo spread tra i titoli di Stato greci a quelli tedeschi.
Trichet rimarca infine che la vigilanza bancaria deve restare «indipendente» dai governi, a meno che non siano in gioco «i danari dei contribuenti».

Il lavoro di riforma del sistema finanziario, «e i problemi da risolvere sono ancora tanti». Il banchiere centrale elogia quanto fatto finora dal Financial Stability Board sotto la guida del governatore di Bankitalia, Mario Draghi. Il Fsb sta facendo «un buon lavoro, e non è cosa facile», conclude.

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