Deficit-pil all'1,9%, ma la pressione fiscale è da record

I conti pubblici dell'anno scorso fanno segnare dati positivi: rapporto deficit-pil mai così bene dal 2000, avanzo primario al 3,1%, miglior risultato dal 2001. Ma la pressione fiscale tocca il massimo dal 1997 (43,3%) e la crescita è rivista al ribasso (1,5%). Padoa Schioppa: "Ora serve disciplina"

Deficit-pil all'1,9%, 
ma la pressione 
fiscale è da record
Roma - Cala il deficit pubblico dell’Italia che nel 2007 si è attestato al 1,9% del Pil, il livello più basso dal 2000 quando si attesto allo 0,8% grazie alla gara Umts. Il risultato fotografato dall'Istat è migliore del 2,4% stimato dal governo con i provvedimento programmatici messi a punto lo scorso settembre. Ma insieme a questo dato positivo c'è da sottolineare l'aumento della pressione fiscale che è salita nel 2007 al 43,3% del pil, il massimo dal 1997, l’anno dell’ eurotassa nel quale toccò il 43,7%. Pessima chiusura anche per il prodotto interno lordo: il pil italiano è cresciuto nel 2007 dell’1,5%. Il governo nelle ultime previsioni, contenute nel programma di stabilità consegnato a novembre a Bruxelles, prevedeva una crescita dell’1,9%. Notizie positive invece per l'avanzo primario che ha toccato nel 2007 il 3,1% del pil contro l’ 1,3% del 2006. Si tratta del risultato migliore dal 2001 (quando si attestò al 3,2%).

Padoa Schioppa: "Dati buoni, ora serve disciplina" Per il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, i dati diffusi dall’Istat sul deficit-pil sono "molto buoni". Ora, però, si apre una fase delicata per l’economia, per questo occorre tenere sotto controllo i conti pubblici: "I dati sono soddisfacenti e confermano la validità della linea di politica economica perseguita dal governo Prodi". Il numero uno di via XX Settembre apre a una nuova fase, in cui diventa "quanto mai necessario perseverare nel controllo della spesa che, insieme con l'aumento della produttività nel settore pubblico, è la chiave per rilanciare la crescita economica". Il ministro dell’Economia smentisce, poi, il fatto che l’aumento della pressione fiscale sia da ricondurre all’introduzione di nuove tasse. Anzi, a suo giudizio, testimonia il successo della lotta all’evasione: "Il limitato aumento della pressione fiscale si spiega non con nuovi oneri tributari, bensì col successo nella lotta all’evasione, che conferma la possibilità di continuare la riduzione delle imposte compiuta già nel 2007 e di rafforzarla in futuro".

Le congratulazioni di Almunia Il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ha espresso le sue congratulazioni al governo italiano per l’abbassamento del deficit al di sotto della soglia del 3% e ha assicurato che appena le cifre saranno confermate da Eurostat chiuderà la procedura d’infrazione per deficit eccessivo. Almunia considera i dati sul deficit italiano, all’1,9%, "molto buoni, specialmente in considerazione del fatto che la crescita economica nel 2007 è stata più bassa del previsto".

Il commissario europeo ha, inoltre, incoraggiato le autorità italiane a "perseguire questa solida strategia al fine di mettere il debito pubblico saldamente su una strada discendente e sbloccare le necessarie risorse di bilancio per aumentare il potenziale di crescita".

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