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Deficit-Pil, quattro Paesi oltre il 3%

Insieme all’Italia anche Portogallo, Grecia e Germania, mentre nell’Ue peggiora il dato sui conti pubblici

da Roma

Sono quattro i Paesi dell’area euro che nel 2005 hanno registrato un rapporto deficit-Pil superiore al tetto del 3% fissato dal Patto di stabilità e crescita. Insieme a Germania, Portogallo e Grecia c’è anche l’Italia, come riporta nel suo ultimo aggiornamento Eurostat, confermando i dati comunicati da Roma a Bruxelles all’inizio di aprile. Il deficit dei conti pubblici italiani nel 2005 si è infatti attestato al 4,1% contro il 3,4% del 2004 mentre il rapporto debito-Pil è salito al 106,4% dal 103,8% dell’anno precedente.
Nel dettaglio la spesa pubblica è aumentata al 48,2% del Pil dal 47,8% dell’anno prima mentre le entrate sono scese a 44% dal 44,3%. In una precisazione Eurostat poi indica che l’aumento del deficit nel periodo 2002-2004 «è legato alla revisione dei conti nazionali e all’aggiornamento dei dati tra cui una revisione al ribasso delle entrate derivanti dalla lotterie e di quello ottenuto dai condoni fiscali». Viene inglobata anche una revisione al rialzo derivante dalle indennità dei funzionari.
Comunque, il giudizio della Commissione europea sull’eventualità di una manovra di bilancio per il 2006, caldeggiata in questi giorni dal Fmi e dalla Bce, arriverà non prima dell’8 maggio, quando verranno pubblicate le nuove stime economiche di Bruxelles.
«Vi chiediamo di essere pazienti - ha detto la portavoce di Joaquin Almunia, Amelia Torres, a chi chiedeva se anche la commissione Ue ritenesse necessario un aggiustamento dei conti pubblici italiani per quest’anno - e di aspettare fino a quando renderemo note le stime di primavera sul deficit di ogni Paese e il commissario Almunia terrà una conferenza stampa sul caso Italia». La Torres ha anche ricordato che l’ultima valutazione di Bruxelles sulla situazione di bilancio italiana risale allo scorso febbraio quando l’esecutivo Ue e l’Ecofin hanno dato il via libera alla finanziaria.
Con un deficit del 4,1% del Pil, nel 2005 l’Italia è dunque al quarto posto nella classifica dei maggiori disavanzi rispetto alla ricchezza nazionale. Al primo posto l’Ungheria (6,1%), seguita da Portogallo (6%) e Grecia (4,5%).
Fra i grandi Paesi Ue, la Gran Bretagna è al 3,6%, la Germania al 3,3%, la Francia al 2,9% e la Polonia al 2,5%, mentre la Spagna registra un attivo di bilancio dell’1,1%. Medaglia d’oro è la Danimarca, col 4,9%.
Quanto al debito pubblico, nel 2005 l’Italia col suo 106,4% del Pil è seconda solo alla Grecia, che è al 107,3%, mentre il terzo posto spetta al Belgio con un 93,3%. Fra le grandi economie d’Europa seguono Germania (67,7%), Francia (66,8%), Spagna (43,2%), Gran Bretagna (42,8%) e Polonia (42,5%).
A livello di Eurolandia, inoltre, è migliorato l’andamento del rapporto deficit-Pil ma è peggiorato il dato relativo al debito. L’ufficio statistico della Ue spiega infatti che l’anno scorso il disavanzo dei dodici Paesi è calato al 2,4% del Pil (dal 2,8% del 2004), mentre il debito è salito al 70,8% del prodotto interno lordo dal 69,8% dell’anno precedente.

Lo stesso rapporto vale per tutti i 25 Paesi dell’area europea, dove il rapporto deficit-Pil è calato nel 2005 al 2,3% dal 2,6% del 2004, mentre il debito è salito al 63,4% del prodotto interno lordo dal 62,4% dell’anno precedente.

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