Economia

«Deficit Usa un pericolo per il dollaro»

«Il sistema finanziario di Eurolandia si regge su un equilibrio delicato»

«Deficit Usa un pericolo per il dollaro»

da Milano

Le preoccupazioni derivanti dall’ampiezza dei deficit Usa (partite correnti e di bilancio) «potrebbero accrescere la possibilità di un riequilibrio disordinato con il rischio di un forte ribasso del dollaro e una pressione significativa sui tassi di interesse a lungo termine». Lo afferma la Banca centrale europea (Bce) presieduta da Claude Trichet nel rapporto annuale sulla stabilità finanziaria. Secondo l’Istituto di Francoforte, «molto dipenderà anche dalla volontà delle Banche centrali asiatiche di continuare ad aumentare le loro riserve in dollari».
Il rapporto sottolinea che le prospettive per la stabilità finanziaria dell’area euro sono quelle di un «equilibrio delicato» tra una maggiore capacità di assorbire shock avversi e il rischio di un allargamento degli squilibri mondiali e all’interno dei Dodici. L’Istituto punta il dito, oltre che sui deficit gemelli Usa, anche sul caro-petrolio e sui prezzi degli immobili in alcuni Paesi dell’area.
Inoltre, sempre secondo il rapporto, anche se restano positive, le prospettive di stabilità del sistema finanziario dell’area euro si poggiano su di un equilibrio «delicato».
«Da un lato - è scritto nel rapporto - si è verificato un miglioramento su ampia base nella capacità del sistema finanziario di assorbire disturbi avversi». Ma dall’altro lato, rileva l’Istituto di Francoforte, «gli squilibri finanziari sono già abbastanza ampi e potrebbero allargarsi ulteriormente, in primo luogo a livello globale ma anche a livello interno».
Non c’è dubbio inoltre che la gestione delle riserve valutarie da parte delle Banche centrali asiatiche, soprattutto nel caso in cui queste smettessero di acquistare dollari, potrebbe portare a un «ulteriore aumento degli squilibri globali. Le preoccupazioni per la sostenibilità nel medio termine di squilibri globali ampi e crescenti sembrano strettamente connesse alla volontà, o al bisogno, delle Banche Centrali dell’Asia di aumentare ancora le loro riserve valutarie in dollari». Questi timori, proseguono dall’Eurotower, dal punto di vista della stabilità finanziaria potrebbero «aumentare la probabilità di un riaggiustamento disordinato che comporterebbe un serio ribasso del dollaro».
Inoltre se il recente ampliamento degli squilibri globali «non verrà corretto nel medio termine, continueranno a esistere rischi significativi». Inoltre una sottovalutazione degli stessi ha spinto i prezzi dei bond e di altri asset a livello mondiale oltre il loro valore intrinseco. La Bce ha altresì spiegato che «una correzione di questi rialzi è possibile in futuro». Sul fronte italiano intanto la Commissione europea si prepara a dichiarare che l’Italia è in una posizione di deficit eccessivo a partire dal 2003 e i «fattori rilevanti» previsti dalla riforma del Patto di stabilità, compresa la bassa crescita, non giustificano questa posizione di bilancio.

Nel documento di otto cartelle, che i tecnici del commissario agli Affari economici Joaquin Almunia stanno ancora sistemando e che sarà presentato oggi, si afferma che «il debito pubblico negli ultimi anni non è sceso a ritmo soddisfacente».

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