Degrado Pantheon senza regole: così il decoro viene calpestato

Degrado Pantheon senza regole: così il decoro viene calpestato

Vietato mangiare, fumare, sdraiarsi per terra, usare il cellulare, indossare abiti succinti, scattare fotografie con l’ausilio del cavalletto. All’ingresso del Pantheon c’è un pannello dove sono riportate una serie di regole da rispettare. E dentro? Nessuno che le rispetti. Allora è proprio vero che non c’è più religione. Sembra quasi di stare su una spiaggia del litorale, o giù di lì. Le donne sono in pantaloncini e minigonna (ma non era una chiesa?), gli uomini fanno foto a raffica oppure parlano al telefonino, i ragazzi leccano il ghiacciolo, addentano una mela, masticano un pezzo di pizza. All’ombra del pronao, invece, l’impressione è di trovarsi a villa Borghese: all’ora di pranzo c’è un esercito di turisti alle prese con il pic-nic. E quando levano le tende di loro rimangono i souvenir, ovvero un tappeto di cartacce, avanzi di cibo e mozziconi di sigarette.
In questo periodo migliaia di persone visitano il Pantheon. Nei giorni di punta si tocca quota settemila. I custodi però sono sempre quelli. Tre. E a turno si lamentano. «Le persone ci stanno a malapena a sentire». «Noi amiamo questo posto ma lavorare in certe condizioni è impossibile». «Proviamo un senso d’impotenza che ci fa venire il sangue amaro». Perché la situazione migliori, ripetono, bisognerebbe a cambiare qualcosa. «Al tempo si è parlato di una cancellata anti-degrado - racconta uno di loro -, ma basterebbe anche solo canalizzare l’afflusso dei visitatori lungo un percorso per effettuare un servizio di controllo un minimo accurato».
Durante il giro di controllo ci invitano a seguirli. Raccolgono da terra un torsolo di mela, chiedono a un uomo di spegnere il cellulare, ammoniscono una ragazza con un vestitino un po’ troppo corto. Poi vanno da quelli che bivaccano sotto il colonnato e a uno a uno gli chiedono di alzarsi e di spostarsi altrove. Alcuni accettano di buon grado.

Altri non hanno la minima voglia di collaborare così alla fine uno dei custodi è costretto a chiamare i vigili. Che intervengono. Quelli si alzano. Poi quando gli agenti della municipale si allontanano, tutti di nuovo giù per terra.

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