Degrado

Ci sono ancora le bottiglie di vetro, cartacce, le plastiche che avvolgono i pacchetti di sigarette, avanzi di cibo. Paesaggio con vista Darsena tornata una spazzatura a cielo aperto. Una palude stagnante, zanzare, erbacce arse al sole, arbusti e piante secche. Siamo punto a capo. Nonostante il cantiere siano rientrato in possesso del Comune il 30 aprile scorso. L’ex porto di Milano fa fatica a rinascere ed è ridotto a quello che è stato per quattro anni: una discarica, popolata da batteri, insetti e topi.
Eppure il 21 aprile, a seguito della sentenza del Tar che restituiva i diritti sull’area a Palazzo Marino legittimando la decisione di ritirare la convenzione con la Progetto darsena spa per la realizzazione del parcheggio sotterraneo da 700 posti, il sindaco aveva annunciato l’immediata riqualificaizone dell’area. «Questo è un giorno importante per Milano e i suoi cittadini. Inizieremo a lavorare subito per restituire la Darsena alla città. Un’area di grande valore alla quale daremo finalmente il decoro che merita».
Il 22 giugno il Tar aveva respinto il ricorso presentato dalla ditta vincitrice dell’appalto nel 2001, e il Comune aveva definito l’avvio dei lavori per la riqualficazione. «In questi mesi non abbiamo perso tempo, ma abbiamo lavorato per predisporre un progetto di riqualificazione e bonifica che possa restituire decoro a un’area importante della città - spiega l’assessore ai lavori pubblici Bruno Simini - che, nonostante i ripetuti appelli è stata abbandonata all’incuria e al degrado.
Da oggi non sarà più così, perché cominceremo immediatamente gli interventi di bonifica».
Il progetto di bonifica temporanea prevede una profonda pulizia dell’area, interventi di manutenzione sulle sponde, la recinzione dei resti archeologici e la costruzione di una passerella in legno tra viale D’Annunzio e viale Gorizia. Il tutto da realizzare prima dell’estate e con una spesa modesta. Questo almeno in attesa di capire se sarà necessario impermeabilizzare l’intero bacino per poter far tornare l’acqua, obiettivo finale del sindaco Moratti.
Per per la sistemazione e il rinforzo di tutti i parapetti i lavori dovrebbero partire a settembre, dopodiché si potrà passare alla riqualficazione vera e propria. Date che si allungano, dettate dalla burocrazia della macchina comunale, che costringe spesso a dilatare i tempi anche per interventi leggeri e veloci, almeno nelle intenzioni.
«Al di là del progetto - spiega l’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo - che abbiamo presentato a giugno, sono diversi i passaggi da fare, e diversi i settori da coordinare. Dobbiamo aspettare che l’area tecnica calcoli i costi della realizzazione, e che vengano stanziati i fondi. C’è un settore che si occupa della parte a verde, abbiamo trovato sponsor per gli alberi, Navigli lombardi per la passerella in legno e la piattaforma per gli eventi, a2a per l’illuminazione.

Anche il progetto più semplice per la macchina comunale richiede molto tempo. A fine agosto la delibera andrà in giunta e poi si potrà partire. E devo dire - conclude con un tocco di ironia Cadeo - che tre mesi sono anche pochi».

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