Delitto dell'Olgiata: resta in carcere Manuel Winston

Il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso dei legali del filippino che ha confessato di aver ucciso la contessa Alberica Filo della Torre nel luglio del 1991. Sulla decisione ha pesato la seconda macchia di sangue trovata sul lenzuolo con cui è stata strangolata la vittima

Resta in carcere Manuel Winston, il filippino che ha confessato di essere l'assassino di Alberica Filo della Torre, la contessa uccisa nella sua villa dell'Olgiata il 10 luglio del '91. I suoi difensori avevano chiesto al Tribunale del Riesame la revoca dell'ordine di custodia cautelare o gli arresti domiciliari, ma i giudici hanno respinto il ricorso. Il pm Francesca Loy aveva dato esito negativo, anche alla luce dell'ultima relazione dei carabinieri del Ris. Gli esperti hanno infatti individuato sul lenzuolo con il quale Winston ha strangolato la nobildonna nella sua stanza da letto un seconda macchia composta dal sangue del domestico frammisto a quello della vittima. Una prova ancora più inattaccabile. Il sangue della prima macchia individuata, invece, quella che ha portato al fermo di Winston, apparteneva solo a lui. Le tracce ematiche ora dovranno essere esaminate dal consulente nominato dagli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile. Si tratta di Lorenzo Varetto, il medico legale che in passato si è occupato dell'omicidio di Garlasco.

Secondo i difensori non ci sarebbe pericolo di fuga e di inquinamento probatorio, visto che il filippino ha confessato il delitto e negli anni passati è tornato più volte nelle Filippine per poi tornare sempre in Italia. Ma per i giudici del Riesame il pericolo c'è. Meglio che aspetti l'esito dell'inchiesta dietro le sbarre.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica