Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Galati, ha chiesto ai giudici della Suprema Corte di confermare la condanna allergastolo nei confronti di Mario Alessi, il manovale che sequestrò il piccolo Tommaso Onofri, di appena 18 mesi, nel Parmense, il 2 marzo 2006. Il bambino fu ucciso la sera stessa del sequestro. Chiesta anche la conferma della condanna a 30 anni di reclusione per la sua convivente. Il legale di Alessi ha chiesto di annullare la condanna. La richiesta di Galati è motivata con «leccezionale gravità del delitto e il disvalore morale e sociale del sequestro di un minore, culminato con la sua uccisione». Il pg ha messo in evidenza «la congruenza logica del complesso motivazionale del verdetto di condanna emesso dalla Corte dassise dappello di Bologna, che è ancorato a prove congrue e logiche, che evidenziano la consistenza delle accuse». Secondo il Pg, tra Alessi e la Conserva cera stato un «accordo preventivo nellideazione del piano, al quale la donna contribuì anche cucendo i passamontagna, e una consapevole partecipazione della complice anche alleventualità che il proposito criminoso potesse culminare con la morte del piccolo ostaggio». «Loro stessi - dice lavvocato della famiglia del piccolo Tommy - hanno ammesso le loro responsabilità; lui conducendo gli investigatori nel luogo dove Tommy era stato seppellito, lei ammettendo, dopo ben 33 udienze, di aver chiamato il suo convivente per andarlo a prendere nelle immediate vicinanze del luogo del delitto».
Per lavvocato di Alessi Laura Ferrabotti, nei confronti delluomo «cè stato un processo mediatico: sin dallinizio è stato martoriato con la definizione di mostro, mentre è solo un ignorante che ha diritto ad un processo non inquinato da influenze esterne». Alessi vuole fare ricorso alla Corte di giustizia di Strasburgo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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