È una delle proposte di Formigoni. Loscertales (Bie): «Visita positiva»

Un grande parco e una cittadella per il dopo Expo. La promessa arriva da Roberto Formigoni, che ha discusso del futuro dell’area alla fine della manifestazione del 2015 con il segretario generale del Bie, Vicente Loscertales. Nella giornata conclusiva della sua visita a Milano per fare il punto sulle tappe di avvicinamento all’Expo, Loscertales è sembrato rassicurato anche sull’importo dei tagli: «Finora non toccano l’essenziale di Expo, l’importanza del progetto non è diminuita».
Al centro dei colloqui anche il futuro delle aree perché, come spiega Formigoni, «il dopo Expo fa parte del progetto stesso di Expo». Il presidente della Regione ha chiarito che del milione di metri quadrati del sito espositivo «almeno il 56% sarà dedicato a grande parco». E il restante, circa il 44%, «a opere pubbliche importanti, come potrebbero essere ad esempio la cittadella dell’informazione, della giustizia e dello sport». Si tratterà, in ogni caso, garantisce Formigoni, di «opere con finalità pubbliche rilevanti, il tutto con procedure di trasparenza, che diano pregio a Milano e alla Lombardia».
Anche Loscertales insiste sul dopo-Expo. «Il successo della manifestazione dipende anche dal post Expo», la tesi del segretario del Bie, che ha sottolinato come «cominciare un processo di riflessione su come utilizzare il sito dopo l’evento è inevitabile e molto importante perché vogliamo che i cittadini di Milano e dell’Italia intera dicano che gli investimenti per Expo siano stati utili». Loscertales è rimasto soddisfatto dell’ispezione: «Torno a Parigi con la sensazione di aver visto un progetto che funziona, i cittadini vedono che si lavora e per il Bie è importante perchè abbiamo avuto due anni difficili. Ora siamo in una situazione molto buona».
Naturalmente, non mancano le criticità. Tre, in particolare, i problemi individuati da Loscertales. Il primo è l’Accordo di sede, che regola la partecipazione dei paesi ad Expo. L’ad Expo, Giuseppe Sala, ha spiegato che si tratta di «stabilire che chi investe su Expo, aziende e Paesi, ha delle agevolazioni come è d’uso che avvenga». Sotto osservazione anche l’innalzamento del tetto di finanziamenti statali per le spese correnti della società Expo oggi fissati al 4% dal Governo.
Ultimo punto, il Patto di Stabilità. Formigoni ha annunciato che oggi sarà in Senato con il sindaco, Giuliano Pisapia, per chiedere la deroga al patto di stabilità per gli investimenti legati all’Expo. A spingere in questa direzione è anche Loscertales: sbloccarlo «sarebbe importantissimo per avere una presenza forte di Comune, Provincia e Regione».
Formigoni ha approfittato del momento per annunciare che un gruppo di persone tra dipendenti della Regione e della società Expo lo affiancheranno nel suo ruolo di commissario. Il pool avrà come base operativa il ventinovesimo piano del Pirellone con un board internazionale «che possa rappresentare Expo nel mondo».
Due team affiancheranno il presidente della Regione nel suo lavoro di commissario generale di Expo.

«Sto costituendo la struttura: ci saranno una decina di persone che mi affiancheranno a costo zero perché prese tra personale della regione e società expo e poi intendo costituire un board internazionale con 10-15 personalità mondiali di altissimo livello che possano rappresentare l’Expo nel mondo». Tra le competenze del commissario generale anche quello di convocare il Coem, il Comitato di coordinamento: accadrà nelle prossime settimane.

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