Democratici La nuova squadra? I soliti noti

Dice Pier Luigi Bersani che con la nuova segreteria del Pd, sei donne e sei uomini età media 40 anni, «si è messa in movimento una nuova generazione». Sarà. A leggere i nomi della Direzione del partito però, e cioè lo staff che affiancherà il leader in prima linea, pare di avere un déjà vu. Da Luciano Violante alle Riforme a Piero Fassino alla Politica internazionale, sono sempre loro, sempre a far le stesse cose. I componenti della «squadra» sono stati presentati ieri, ma per indovinarli bastava guardare l’ultimo governo Prodi, l’ultimo governo ombra di Veltroni o le ultime direzioni del partito. Adesso i vecchi dipartimenti si chiameranno «forum», ma è l’unica metamorfosi, roba che almeno nel Gattopardo si cambiava tutto per non cambiare nulla, qui neppure quello.

Così, responsabile della Comunicazione sarà l’ex ministro Paolo Gentiloni, all’Immigrazione rispunta Livia Turco, al Welfare va in replica Giuseppe Fioroni. E poiché un posto in Direzione non si nega a nessuno, ad affiancare Gentiloni ma solo sul settore Tv ci sarà l’ex consigliere Rai Carlo Rognoni, mentre le Autonomie vanno al governatore della Toscana Claudio Martini.

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