Demolizioni Cotica e Campazzo, due oasi in pericolo

Lampugnano: periferia Nord-Ovest della città. Fra palazzoni e negozi è nascosta un’oasi di tranquillità. È la cascina Cotica. Insieme ad altre 56 realtà rurali, è stata inserita nel masterplan dell’Expo. Per essere riqualificata e diventare un punto di riferimento della Milano più ecologica e sostenibile che verrà. Eppure, domani i cinque agricoltori che ci lavorano potrebbero essere sfrattati. Così quelli della Campazzo, in via Dudovich. Il provvedimento esecutivo è già pronto. C’è preoccupazione. Sul terreno di via Natta, di proprietà comunale, potrebbero sorgere case popolari. Incerto il destino dell’area che ospita la cascina Campazzo. Anche perché il suolo, in questo caso, è privato e appartiene a Salvatore Ligresti. «Queste cascine fanno parte della storia della città - dice Salvini della Lega -, non vogliamo che lascino il posto a edilizia convenzionata o resort di lusso». Per proteggere queste realtà è scesa in campo anche la facoltà di Agraria della Statale. Con un progetto che coinvolge l’Unesco.

«L'obiettivo è arrivare a una tutela, su scala mondiale, delle aree agricole più significative - conferma Stella Agostini, del dipartimento di Protezione dei sistemi agroalimentare e urbano -. Abbiamo effettuato alcuni studi su 30 cascine di Milano. Per completarli basterebbero 130mila euro. In questo modo avremmo l’opportunità di recuperare questi luoghi unici nel tessuto urbano».

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