I giovani del Lazio, in particolare quelli di Roma, non accettano la diversità. Anzi la ritengono un nemico da sconfiggere, ricorrendo in alcuni casi alla violenza. Non si tratta di semplice bullismo, ma di vera e propria «devianza minorile», che non sempre si può risolvere con un rimprovero, delle scuse pronunciate a denti stretti. Scattano invece le denunce, che nella regione si attestano a un livello decisamente superiore rispetto alla media nazionale: se ne contano 24,2 ogni 10mila minori, contro le 19,6 italiane. E il dato sale ancora di più se ci si limita ad analizzare la situazione nella Città Eterna, dove si arriva a 28,7 denunce ogni 10mila minori. A riportare questi dati è lassociazione Codici, che ha anche individuato una serie di zone a rischio nella Capitale: Bravetta, San Paolo, Magliana, Tor Bella Monaca e Ostia sono troppo spesso teatro di furti compiuti da piccole bande, specializzate a sottrarre ai loro coetanei telefoni cellulari, denaro, lettori mp3 e, in alcuni casi, persino scooter. Ciò avverrebbe anche nei quartieri più ricchi mentre le vittime preferite, questa è lunica costante, sarebbero i disabili e gli omosessuali.
Più in generale losservatorio del Codici ha voluto sottolineare che, secondo quanto emerso da un sondaggio, a Roma circa il 40% degli studenti di età compresa tra i 9 e i 14 anni sarebbe stato vittima almeno una volta delle angherie dei bulli. In questa percentuale sono compresi sia episodi generici come «lessere preso in giro» (due casi su tre), ma anche veri e propri furti (15%) e minacce (7%).
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