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Denuncia il marito e il figlio (14 anni) le spara cinque colpi

da Ankara

Mentre la Cdu fa sapere che bloccherà l’accesso della Turchia all’Unione europea se tornerà al governo («nei prossimi cent’anni non potrà essere esclusa, ma di sicuro non accadrà con noi al governo», ha detto un responsabile del partito per gli affari europei), un’altra agghiacciante notizia in arrivo da Ankara aggiunge argomenti a quanti si rifiutano di considerare i turchi maturi per l’Europa.
Una donna che aveva partecipato a un talk show televisivo per denunciare le violenze che subiva da parte del marito è stata ridotta in fin di vita a colpi di pistola dal figlio quattordicenne. È accaduto a Elazig, una città della Turchia orientale, la più arretrata del Paese culturalmente e quella dove ancora è più diffusa la pratica aberrante dei cosiddetti «delitti d’onore» (sono centinaia ogni anno). In questa società arcaica non è necessario che una donna commetta adulterio per rischiare la vita: è sufficiente «non lavare in casa i panni sporchi», rifiutarsi di indossare il velo islamico, ribellarsi a un matrimonio deciso dalle famiglie senza consultarle o addirittura subire una violenza sessuale.
Birgut Isik era scappata di casa cinque volte per sfuggire alle percosse del marito, che in base alla legge islamica ha anche un’altra moglie. Né i parenti né le autorità le avevano mai dato ascolto. Così, la settimana scorsa la poveretta ha seguito il consiglio della polizia e si è recata a Istanbul per partecipare alla trasmissione Tv «La voce delle donne», che si occupa di conflitti familiari. È stata la sua condanna a morte. Appena scesa dall’autobus che la riportava a Elazig le si è parato contro il giovanissimo figlio, che le ha gridato «Hai disonorato la nostra famiglia e ora devi morire» e le ha sparato cinque colpi di pistola.

La polizia ha arrestato il padre e lo zio del ragazzo con l’accusa di istigazione all’omicidio.

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