Una inserzione pubblicitaria a tutta pagina, poi una intervista: così Maria Francesca Parenti, una signora emiliana, aveva denunciato pubblicamente il comportamento di un uomo che dopo avere conquistato la sua fiducia le avrebbe sottratto beni per decine di migliaia di euro. «Ho scelto linserzione invece di unazione giudiziaria - aveva spiegato la donna - perché mi restano pochi mesi di vita, e non riuscirei mai a vedere la fine del processo. Ma voglio evitare che quel signore possa fare altre vittime». Proprio lo strato di prostrazione legato alla grave malattia, sostiene la signora, avrebbe agevolato i piani del personaggio.
Immediata ed aspra la replica delluomo, il milanese Alessandro Maggi, affidata ad un comunicato del suo legale Davide Steccanella: «Il mio assistito respinge fermamente la del tutto fantasiosa ed infamante ricostruzione di una vicenda del tutto privata tra due persone peraltro di assai breve durata e da tempo conclusa, e che non intende certo arricchire di ulteriori pubblici dettagli, e rimarcando linvero sconcertante e ripetuto riferimento ad un confessato grave stadio di malattia per dare una connotazione ancora più drammatica alla propria altrimenti poco verosimile ricostruzione dei fatti, si riserva di intraprendere ogni iniziativa legale a tutela del proprio nome e della propria onorabilità».
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