Depuratori I dati della Regione non riescono a sentire la puzza

Le risposte sono state: «Nella nostra regione dobbiamo ancora realizzare alcuni depuratori»; «dobbiamo comunicare ai cittadini l’importanza dei depuratori». Ma soprattutto: «Le analisi dicono che va tutto bene». La domanda peraltro non era difficile: «Come mai i depuratori di Genova puzzano e non funzionano»? A rivolgerla all’assessore regionale all’Ambiente Renata Briano è stata la consigliera Idv Maruska Piredda, non qualche maligno avversario dell’opposizione. Ma, per l’appunto, il resto lo ha fatto tutto l’assessore. Che prima ha fatto la storia degli impianti, poi si è soffermata sulle competenze, ha spiegato cosa sono gli Ambiti Territoriali che si occupano di depuratori, infine, quando era il momento di dire perché c’è puzza, ha snocciolato analisi tranquillizzanti compiute dall’Arpal (o dalla stessa società Mediterranea delle Acque che si «autocontrolla»), concludendo con la ricetta risolutiva: «È importante che i cittadini ci segnalino le occasioni in cui si sente odore».
Signora assessore, c’è puzza. A Quinto. Ma non solo a Quinto. Anche alla Foce e nel Ponente. Insomma, ovunque ci sia un depuratore. «Tutti gli impianti sono in funzione - ha garantito Renata Briano - E sono sottoposti a controlli.

Rispettano i parametri delle normative, le analisi non hanno rilevato violazioni di legge». Insomma, la colpa è dei cittadini che si ostinano a sentire puzza. E soprattutto di quelli che continuano a dirlo, a protestare, a far scrivere sui giornali sempre la stessa cosa. (...)

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