Derby, la Lazio sprecona La Roma ritorna in testa Tafferugli tra le tifoserie

Rocchi fa sognare i laziali, Ranieri indovina i cambi e capovolge la sfida. Doppietta di Vucinic. Rissa finale in campo. La chiave: fuori Totti e De Rossi, che coraggio

Derby, la Lazio sprecona 
La Roma ritorna in testa 
Tafferugli tra le tifoserie

Roma - Il segnale è lanciato: se gli episodi girano sempre a tuo favore, anche in una sera in cui rischi di cadere dopo una cavalcata di quasi sei mesi, vuol dire che il sogno può anche avverarsi. Ranieri faccia tutti gli scongiuri del caso, ma nel giorno della rivoluzione copernicana (leggi Totti e De Rossi in panchina dopo un primo tempo inguardabile nel derby) fa un passo importante nel duello punto a punto con l’Inter. La Lazio va avanti con Rocchi, approfitta di 45 minuti da elettroencefalogramma piatto dei cugini, poi fa quel che può nella ripresa, fallendo però il match point con Floccari su rigore, quando Ranieri azzecca i cambi giusti e trova il sorpasso. «Noi meglio ma è l’anno della Roma», ammetterà alla fine l’allenatore della Lazio Edy Reja. «Assenti» i romani, perché il derby – come avvertiva il tecnico giallorosso alla vigilia – «si deve giocare senza sentimenti», l’eroe è Vucinic. Che ironia della sorte segna alla maniera di Totti, con un rigore e una punizione, portando a 13 i suoi gol in campionato (18 in stagione, record personale) che lo candidano a titolo di miglior cannoniere della Roma. «Due gol pesantissimi – sottolinea il montenegrino – eravamo sotto pressione da venerdì quando aveva vinto l’Inter. E non era facile gestirla, non siamo abituati a stare lassù, penso che abbiamo dimostrato di essere una grande squadra». Vucinic si prende la scena, Totti regala il bis del gesto dell’andata (pollice verso rivolto alla Sud per simboleggiare la possibile retrocessione laziale), un gesto poco elegante che farà arrabbiare molti biancocelesti. E ancora accenni di rissa tra giocatori, con Ranieri e Reja che cercano di fare da pacieri, lo sgambetto tentato da Radu a Perrotta dopo il fischio finale e le escandescenze di Lichtsteiner e Ledesma con un inserviente della Roma (tutto annotato dagli 007 federali).

E infine i soliti imbecilli: prima gli scontri tra tifosi in Tevere (con feriti per lancio di petardi), poi i contatti con le forze dell’ordine dopo il match, con arresti e fermi. E un laziale accoltellato alla gola giunto in fin di vita all’ospedale. Perché il derby, purtroppo, è anche questo.

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