Derivati, le banche citano come testi Albertini e la Moratti

Gli istituti di credito, da quanto hanno riferito i loro avvocati, hanno chiamato come testimoni l'ex primo cittadino e il suo successore poiché i contratti derivati sono stati sottoscritti durante la loro amministrazione

L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini e l'attuale sindaco Letizia Moratti sono stati citati come testimoni dalle quattro banche imputate al processo sulla truffa dei derivati di Palazzo Marino, assieme ad undici loro funzionari o ex funzionari e all'ex direttore generale del Comune di Milano e ad un suo consulente. E' quanto emerge dalle liste dei testimoni depositate al giudice della IV sezione penale Oscar Magi. Gli istituti di credito, da quanto hanno riferito i loro avvocati, hanno chiamato come testimoni l'ex primo cittadino e il suo successore poiché i contratti derivati sono stati sottoscritti durante la loro amministrazione. Intanto l'udienza di oggi è stata rinviata al prossimo 9 giugno, quando il tribunale scioglierà le riserve sulle richieste di costituzione di parte civile avanzate dallo stesso Comune e da molte associazioni di consumatori e di citazione come responsabile civile delle banche. A tale richiesta si sono opposti ovviamente i difensori degli imputati, che hanno chiesto di respingere in particolare l'istanza presentata dai consumatori. Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo, invece, per quanto riguarda la richiesta di costituzione di parte civile presentata dal Comune, si è detto favorevole mentre si è rimesso al giudice per le richieste delle associazioni e si è opposto alla citazione delle banche come responsabili civili in quanto queste ultime sono già sotto processo.

In aula, tra le varie questioni relative alle parti civili, il legale di Jp Morgan Giorgio Perroni ha chiesto che sia dichiarata inammissibile la costituzione del Comune di Milano perché, a suo avviso, non è stato indicato il legale rappresentante e perché non è sufficiente la procura speciale del sindaco Moratti. A tale questione ha replicato Carlo Federico Grosso, l'avvocato del Comune, spiegando che invece "é tutto regolare" e che è lui il procuratore speciale che si costituisce. Quanto al fatto che, da più parti, quello che si sta celebrando a Milano sui derivati è stato definito "un processo pilota", l'avvocato Guido Alleva, legale di Deutsche Bank, ha affermato fuori dall'aula che "ogni processo ha l'obiettivo di accertare i fatti e la verità. Se si attribuiscono valenze che il dibattimento non ha, si sconfina in un territorio pericoloso".

Per la vicenda dei contratti derivati, secondo l'accusa, gli istituti di credito avrebbero guadagnato circa 100 milioni di euro "spogliando dolosamente" Palazzo Marino. Contestazione a cui devono rispondere davanti al tribunale Ubs, Deutsche Bank, Jp Morgan e Depfa Bank in qualità di enti e altre 13 persone: 11 dipendenti, tra cui Gaetano Bassolino (figlio dell'ex governatore della Campania), Tommaso Zibordi e Carlo Arosio (coinvolti anche nel crac Parmalat), Simone Rondelli (indagato nell'inchiesta sulla quotazione di Saras), Giorgio Porta (ex direttore generale del Comune), e il consulente Mauro Mauri.

Il reato di truffa aggravata contestato copre un arco di tempo che va dal 2005 al 2008. Oltre alla prossima udienza fissata per il 9 giugno ne sono state fissate altre due: una il 23 giugno e l'altra il 14 luglio. 

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