Derivati, la sinistra si appella alla Procura

Al Pd milanese e alla Lista Fo non basta la sentenza della Corte dei conti (arrivata al consiglio comunale la scorsa settimana) e l’indagine che la Procura ha già in corso. Sulla questione dei derivati emessi dal Comune a partire dal giugno 2005 (un superbond da 1,6 miliardi) i due gruppi consiliari presenteranno un esposto alla Procura. «Vogliamo verificare se l’operazione condotta è lecita o no - spiega il consigliere del Pd Davide Corritore -. La Corte dei conti stima già una valorizzazione negativa per 250 milioni di euro. Non si compiono certi passi a cuor leggero, ma vogliamo difendere il patrimonio dei cittadini. Se l’operazione non rispondeva alle indicazioni di legge sulla convenienza economica ci troveremmo davanti a un’ipotesi di truffa aggravata ai danni del Comune, compiuta sia dalle banche che da alcuni amministratori pubblici». Il vicesindaco Riccardo De Corato lo definisce «un bluff». L’esposto «è inutile e sminuisce il lavoro dei magistrati milanesi, che da mesi stanno indagando e hanno già acquisito tutti i documenti, certamente più di quelli che i consiglieri sarebbero in grado di fornire».

Ma il capogruppo di Fi Giulio Gallera assicura: «Non approveremo assestamenti di bilancio prima di avere le idee chiare sul contorno dell’operazione. Se la Corte dei conti ci chiede un atteggiamento di prudenza saremo i primi ad adottarlo»

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