Cronaca locale

«Desio, via i rossi dall’ex sede della Dc»

Gli ex comunisti nella storica sede della vecchia balena bianca? Per i democristiani coi capelli grigi è un pugno nello stomaco.
Gli avversari di tante battaglie politiche, grazie alla fusione con la Margherita e la nascita del partito di Veltroni, frequentano la casa della «Libertas» per le riunioni e via dicendo. Un andazzo che dovrà finire visto che i soci della cooperativa proprietaria dell’immobile hanno deciso di sfrattare. La sede dei Dc di Desio ha una storia che parte dal 1948: l’edificio all’angolo tra le vie Garibaldi e Grandi stando alle ultime volontà di un degasperiano fu lasciato agli attivisti che fondavano il loro pensiero nel cattolicesimo. Oltre a un bar al piano terreno, s’insedia il quartier generale della Dc: l’insegna con lo scudo crociato resta incollata sopra le saracinesche fino al 1993. Arriva tangentopoli e pure nella città natale di Pio XI, la Dc si frantuma. I gruppi, eredi del partito, che rastrellava il voto dei cattolici, devono accontentarsi di un paio di locali al secondo piano della palazzina. Una sera tocca ai Popolari, l’altra al Ccd. Poi, altro mescolamento delle carte e quindi, una volta tocca alla Margherita, un’altra ai seguaci di Casini. Già in questo modo, qualche anziano si era preso l’orticaria: perché la Margherita da Roma a Milano, fino a scendere a Desio aveva stretto un cartello elettorale con tutti i rivoli del Pci, negli anni ruggenti della contrapposizione tra i «bianchi» e «rossi» fans di Togliatti. Tutti erano riusciti a digerire la soluzione. Ma ora basta.
Il limite è stato superato: cosa dirà da lassù il benefattore che ci ha lasciato l’immobile a vedere i post comunisti proprio qui? Si sono dati una risposta: potesse tornare quaggiù li spedirebbe alla loro Casa del popolo, dove per anni hanno fatto sventolare decine di bandiere con la falce e il martello. L’altra sera il consiglio d’amministrazione della Cooperativa «padrona» dei muri ha deciso per il foglio di via. «All’ultima assemblea del Pd - dice uno di quelli con la Dc nel cuore - ho visto sventolare i vessilli dei compagni, proprio davanti alla nostra vecchia sede, arrivata da un lascito con volontà ben precise».


Dunque, il Pd dovrà fare le valigie «perché - aggiunge Giampiero Mariani sindaco e socio della cooperativa – abbiamo il dovere di rispettare le volontà di chi ci ha lasciato in eredità oltre all’immobile, nobili valori da custodire».

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