O d'accordo su tutto o d'accordo su niente. A Cogoleto in consiglio comunale non ci sono mezze misure. E così capita che, come durante l'ultima assemblea, ci sia accordo totale su un tema e disaccordo completo su tutto il resto. Così è stato per la mozione, in tema di trasporto pubblico, che è stata approvata all'unanimità lo scorso mercoledì sera. Sul piatto l'estensione del biglietto con tariffa urbana integrata, treno più autobus, già in vigore su tutto il territorio del Comune di Genova e che, adesso, si vorrebbe veder applicato anche negli ultimi due comuni della provincia genovese, nello specifico Cogoleto e Arenzano, dove è stata presentata e votata all'unanimità una mozione nei contenuti molto simile. La mozione è stata presentata dai due consiglieri di minoranza Giovanni Siri e Maria Elena Dagnino, entrambi Pdl. Con questa, che da sola rappresenta una sintesi di anni di richieste inascoltate di tutti gli utenti che da qui si spostano giornalmente sul capoluogo, si tenterà di risolvere il problema, tutto cogoletese e arenzanese, del doppio biglietto o doppio abbonamento, quello che i pendolari provenienti dai due comuni e diretti a Genova devono affrontare se vogliono fruire di entrambi i servizi: treno metropolitano e autobus cittadino, qualora serva. «Eravamo tutti d'accordo - spiega Francesco Biamonti, consigliere comunale della Lega - quello dell'estensione del biglietto è un problema molto sentito e il comune ora si è impegnato a trovare le risorse per garantire questo servizio».
Un'opportunità che farebbe risparmiare non poco i pendolari che utilizzano Trenitalia. «Per un abbonamento annuale - continua Biamonti - a Genova si spendono circa 200euro e si può utilizzare sia il treno sia l'autobus in tutta la città. Da Cogoleto si spendono 42euro di abbonamento mensile a Trenitalia più i costi separati dei biglietti Amt: sono quasi 700 euro l'anno». Tutto per una differenza di pochi chilometri. Per dirimere la questione il Comune s'impegna ora a promuovere un incontro con Regione e Trenitalia per vedere se è possibile arrivare ad un accordo. A dividere, invece, in consiglio sono i temi legati alla sanità. La mozione presentata dal gruppo Pdl, che impegnava la giunta a garantire il mantenimento del pronto soccorso dell'ospedale di Voltri, è stata invece respinta. I motivi? La richiesta è strumentale. Ma più che strumentale in realtà è un monito da parte di chi ha la memoria buona. Il rischio è quello dei tagli sui servizi essenziali, come ad esempio il pronto soccorso, la cui presenza sarebbe mantenuta, stando a quanto si legge negli accordi preliminari.
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